Papa Francesco: a Circolo Canottieri Tevere Remo, “no a condizionamenti delle logiche del profitto e dell’agonismo esasperato”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Siete rappresentanti di una realtà sportiva, i cui soci gareggiano in più discipline, e questo evoca il movimento, il mettersi in cammino. È importante per ogni fascia di età, specialmente per i giovani, non fermarsi di fronte agli ostacoli della vita, ma superare le difficoltà con la tenacia, la fiducia in Dio e in se stessi e nell’aiuto degli altri”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza, stamattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, i soci del Circolo Canottieri Tevere Remo, in occasione del 150° di fondazione. “Attraverso lo sport, siete chiamati a promuovere i valori del sano agonismo, dell’amicizia e della solidarietà – ha aggiunto il Pontefice -. Si tratta di diffondere una cultura sportiva che concepisca la pratica dello sport non soltanto come fattore di benessere fisico, ma come ideale coraggioso, come strumento di crescita integrale della persona”.
Ricordando come il Circolo sia “palestra di formazione umana”, Papa Francesco ha incoraggiato i membri a “perseverare perché bambini, giovani e adulti possano coltivare, attraverso le varie discipline sportive, valori essenziali”: l’amore per la verità e la giustizia, il rispetto del creato, il gusto della bellezza e della bontà, la ricerca della libertà e della pace. “A volte il mondo dello sport sembra subire i condizionamenti delle logiche del profitto e dell’agonismo esasperato, che può degenerare anche in episodi di violenza. È compito anche delle realtà come la vostra testimoniare la forza morale dell’attività sportiva che, se vissuta rettamente, aiuta a stabilire buone amicizie e favorisce la costruzione di un mondo più sereno e fraterno, nel quale ci si sostiene e ci si aiuta a vicenda”. Quindi, l’invito a “coltivare questa amatorialità per non cadere in interessi di altro genere”. Il Papa ha ricordato anche la guerra in Ucraina. “Noi non possiamo in questi giorni parlare di altre cose senza almeno ricordare, ricordare la crudeltà alla quale si può arrivare. Lo spirito sportivo, questo di amatorialità vostra, è una preparazione per non cadere in queste cose, coltivare l’amicizia umana ci prepara a non cadere in questa tragedia e pensare a quella gente che è vittima di questa tragedia”.
Infine l’augurio ai giovani atleti a “praticare lo sport con lealtà e sano spirito agonistico”. “Vi aiuterà così ad affrontare la gara impegnativa della vita con coraggio e onestà, con gioia e serena fiducia nel futuro, fermandovi ad aspettare pazientemente chi è più lento e fa più fatica a camminare”.

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