8xmille: card. Bassetti, “sviluppare una trasparente ed efficace comunicazione sulla destinazione dei fondi erogati”

“Stato e Chiesa si sono posti ciascuno, nel proprio ordine, il rapporto di indipendenza e di sovranità in reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e per il bene del Paese”. Ed è una testimonianza concreta “il sistema introdotto dalla riforma del Concordato del 1984”, che “ha dato negli anni frutti abbondanti consentendo alle nostre diocesi di rispondere in modo adeguato ai rinnovati e accresciuti bisogni collegati alla propria missione”. A sottolinearlo è stato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intervenendo all’incontro di presentazione alla stampa del “Rendiconto delle somme derivanti dall’8xmille delle Diocesi Umbre dell’anno 2020” , tenutosi in modalità online-videoconferenza, il 12 febbraio, in occasione del 5° Convegno del Sovvenire in Umbria.
Alla presentazione sono intervenuti, assieme al card. Bassetti, il vescovo di Gubbio mons. Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per il Sovvenire, il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi, presidente della Rete museale ecclesiastica umbra, il direttore nazionale del Sovvenire, Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.
Presentati i dati 8xmille delle otto diocesi dell’Umbria, che, complessivamente, hanno ricevuto 26.322.768,54 (nel 2019 i fondi furono 24.056.003,14). Sono stati suddivisi secondo queste voci di spesa: 4.030.829,14 per il culto e la pastorale (formazione, missione, catechesi, esercizio del culto ecc..); 3.835.355,44 per la carità (opera caritative diocesi, parrocchie e altri enti ecclesiastici, distribuzione a single persone); 9.259.334,06 per il sostentamento del clero; 9.197.249,90 per l’edilizia di culto e i beni culturali. Il card. Bassetti ha parlato anche delle “sfide nuove”, che “si pongono oggi per questo sistema, ad esempio quella di sviluppare la contribuzione diretta dei fedeli attraverso le offerte deducibili, per consentire il mantenimento degli standard di aiuto agli ultimi”. Infine, l’esortazione del presidente della Cei agli ‘addetti ai lavori’ a sviluppare “una trasparente ed efficace comunicazione sulla destinazione dei fondi pubblici erogati dalla Chiesa” e ad andare oltre le “campagne pubblicitarie”, perché “non bastano e devono essere integrate con un’azione promozionale e di rendiconto anche a livello territoriale al di là dell’adempimento degli obblighi di legge”. “Sarà sempre più importante questo lavoro che voi state facendo oggi sul versante della comunicazione”.

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