Terra Santa: Custodia, scritti di san Francesco, tradotti in arabo, diventano canti sacri per la liturgia e la preghiera

Per la prima volta gli scritti di san Francesco, tradotti in arabo, diventano canti sacri per la liturgia e la preghiera. Il progetto è nato da un’idea di due francescani, studenti di teologia originari della Siria, padre George e padre Johnny Jallouf, e si è sviluppato grazie al sostegno della Custodia di Terra Santa. Oggi nove brani musicali con testi in arabo e musiche originali sono pubblicati nella raccolta chiamata “Rabi wa Elahi” e fruibili gratuitamente su YouTube, Spotify, Anghami (popolare nel mondo arabo) e tutte le principali piattaforme musicali. Lo rende noto la Custodia di Terra Santa che riporta le parole dei due frati: “Nei primi anni di formazione, quando ci trovavamo in Italia per il Noviziato, cantavamo sempre i canti francescani. Sentivamo, però, il bisogno di cantare anche nella nostra lingua. Così un giorno, dopo la preghiera, ho avuto l’ispirazione di tradurre i canti francescani in lingua araba”. I due hanno 25 anni e sono fratelli gemelli, entrambi frati, studenti della Custodia di Terra Santa. Uno studia chitarra classica e canto, l’altro flauto e canto. “Inizialmente volevamo tradurre i canti in arabo, utilizzando le melodie dei canti francescani in italiano – racconta padre George –, ma poi abbiamo trovato due musicisti che ci hanno permesso di scrivere musiche originali, da abbinare agli scritti di san Francesco, già tradotti nel 2005 da una apposita commissione”. Si tratta di Louai Zaher e Rabab Zaitoun, due cristiani di Nazaret che gestiscono una casa di produzione musicale, la Holy Land Sounds, dove sono stati composti e registrati i brani. “Lo scopo della diffusione di questi canti è quello di provare a trasmettere al mondo arabo lo spirito degli scritti francescani, soprattutto ai giovani durante gli incontri di formazione e nelle marce francescane – spiega padre Johnny –. Le musiche sono state composte da Louai Zaher, adattate da sua moglie Rabab Zaitoun, mentre io e George abbiamo scelto i testi, cambiato qualche parola e cantato i brani”. Le musiche sono state registrate nello studio di Nazaret della Holy Land Sounds con strumenti dal vivo: violino, chitarra, flauto, sassofono. Per i videoclip è stato coinvolto, invece, il centro siriano Tawk Media Center, di Aleppo, in collaborazione con il Christian Media Center della Custodia di Terra Santa. ‘Rabi wa Elahi’ significa ‘Mio Signore e Mio Dio’ e prende ispirazione dalla frase che san Francesco disse sul monte della Verna, dopo aver ricevuto le stimmate: “Mio Dio e mio tutto”. I canti potranno essere utilizzati nelle celebrazioni in chiesa o negli incontri spirituali, grazie anche al nulla osta concesso dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.

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