Ex Embraco: mons. Nosiglia (Torino) agli imprenditori del territorio, appello ad “assorbire una parte del personale”

“Il ministero dello Sviluppo economico nella persona anche del ministro Giorgetti ha più volte detto che se ci fosse qualche impresa che si fa avanti per la ex Embraco sarebbe agevolata da parte del ministero stesso. Ma finora non si sono avute risposte; ed è questo il motivo per cui ho lanciato l’appello alle imprese che hanno una sensibilità religiosa e che potrebbero avere un ruolo attivo nell’assorbire una parte del personale ex Embraco”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mons. Cesare Nosiglia, in una lettera-appello inviata oggi agli imprenditori dell’area torinese.
“Desidero aprirvi il mio cuore di pastore – rivela il presule – di fronte a una situazione come quella della ex Embraco, che non è certo l’unica in crisi occupazionale ma rappresenta un paradigma unico nel suo genere perché da ormai 4 anni 400 operai e loro famiglie soffrono una situazione di abbandono senza avere la prospettiva di uno sbocco che assicuri loro un lavoro. Per questo mi permetto di fare appello alle imprese del nostro territorio e in particolare a quelle che si richiamano alla dottrina sociale della Chiesa e la ritengono un punto di riferimento fondamentale per il loro impegno economico e lavorativo”. “Dobbiamo guardare alla realtà così com’è, e tutta intera. Senza nasconderci nulla”, l’esortazione dell’arcivescovo. “È dalla visione d’insieme – spiega – che possiamo ricavare indicazioni più precise sui nostri comportamenti e sulla nostra coerenza”. “Per questo – prosegue mons. Nosiglia – sono qui a chiedervi non di infrangere le regole (e tanto meno di usare mezzi illeciti e discutibili), ma di approfondire una riflessione che certamente già vi appartiene. Una riflessione, uno stile che è capace di conciliare la necessità di condurre imprese secondo i criteri dell’economia e del mercato con un quadro di valori in cui c’è posto per quella solidarietà concreta che, per i credenti, non è una beneficenza interessata, di quelle che si possono detrarre dalle tasse, ma è invece la pura e semplice carità”. “Mi rendo conto che si tratta di una richiesta impegnativa: ma ci troviamo di fronte a una situazione di una enorme gravità”, prosegue l’arcivescovo, evidenziando che “è necessario che il mondo cattolico si impegni a cercare insieme una soluzione. Quando parliamo di lotta alla povertà, dobbiamo pensare molto concretamente a queste 400 famiglie che stanno scivolando verso la miseria”. “Ogni impresa potrebbe impegnarsi in questo”, l’auspicio dell’arcivescovo. “Oggi i lavoratori della ex Embraco rischiano tutto, e ci interpellano perché operiamo concretamente. Chiedono quella risposta che il Governo non vuole dare, e di cui si assumerà comunque la responsabilità”, conclude mons. Nosiglia, invitando chi volesse dar seguito all’appello a contattare la Pastorale del Lavoro diocesana.

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