Sinodo dei Vescovi: card. Grech (segretario) scrive ai monaci e ai contemplativi, “pregate per il Sinodo”

Un appello a “tutti fratelli e sorelle chiamati alla vita monastica e contemplativa” a pregare per il prossimo Sinodo dei Vescovi (apertura 9-10 ottobre 2021) sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. A lanciarlo è il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi. “Non vi chiedo di pregare al posto degli altri fratelli e sorelle – scrive il porporato – ma di tenere desta per tutti l’attenzione alla dimensione spirituale del cammino che stiamo intraprendendo, per saper scorgere l’azione di Dio nella vita della Chiesa universale e delle singole Chiese particolari. Siate per tutti, come i leviti e i sacerdoti del Salmo, ‘ministri della preghiera’ che ricordano a tutti nella lode e nella intercessione che senza la comunione con Dio non può esserci comunione tra di noi”. “La preghiera – sottolinea il segretario del Sinodo citando parole di Papa Francesco – apre i cuori. Apre l’orecchio a un ascolto che è più che un sentire e ci rende attenti all’azione dello Spirito nelle nostre vite. Non vi è vero discernimento senza preghiera”. “Una Chiesa sinodale è una Chiesa in ascolto, nella consapevolezza che ascoltare ‘è più che sentire’”. Da qui il richiamo del cardinale alla tradizione monastica benedettina: “Ascolta, figlio” si legge nel prologo della Regola di san Benedetto. “Ascolto, non solo della Parola di Dio ma anche dei fratelli e delle sorelle nella comunità e degli uomini e delle donne del nostro tempo. La vostra vita è una palestra di ascolto di se stessi, degli altri, di Dio”. Ne deriva che “Un vero cammino sinodale non può prescindere dalla disponibilità a lasciarci convertire dall’ascolto della Parola e dall’azione dello Spirito Santo nella nostra vita”. “La vita monastica e contemplativa ricorda a tutta la Chiesa che l’invito alla conversione sta al cuore dell’annuncio stesso di Gesù” scrive il cardinale Grech che aggiunge: “Nella vostra esperienza di vita comunitaria, nella quale la sinodalità dovrebbe essere elemento fondamentale, voi conoscete bene non solamente la ‘bellezza’ del camminare insieme, ma anche le inevitabili difficoltà e le possibili ferite”. “Anche dal punto di vista puramente umano – annota il porporato – sappiamo che il vero ascolto richiede anche una conversione reciproca, che porti a lasciare le nostre sicurezze, per addentrarci nel terreno non facile ma indispensabile del dialogo”. L’ultima riflessione del cardinale, dopo quelle sull’ascolto e sulla conversione, è dedicata alla “comunione”: “La meta dell’ascolto e della conversione è la comunione. Nelle vostre comunità sapete bene che la comunione è anche il criterio ultimo di discernimento e di verifica del cammino sinodale. È la comunione ecclesiale il sigillo del discernimento e la verifica del cammino sinodale. Voi – scrive il segretario del Sinodo ai monaci e contemplativi – con la vostra vita comunitaria, testimoniate la veridicità di questa affermazione. Nella vita comunitaria, propria della vita religiosa, sperimentate quanto la comunione, che non coincide con l’uniformità, sia effettivamente il criterio di verifica di un autentico cammino condiviso in una prospettiva di fede”.

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