Diocesi: card. De Donatis (vicario Roma), “scopo delle apparizioni a Fatima è l’invito alla conversione”

(da Fatima) “A Fatima lo scopo di tutte le apparizioni – e quello del nostro pellegrinaggio – è stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità: è l’invito alla conversione”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato oggi pomeriggio a Fatima, all’arrivo del gruppo dei pellegrini che svolgono in questi giorni il pellegrinaggio diocesano. “A Fatima ci stupisce sapere come tre bambini semplici si siano arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre di Dio – ha aggiunto il cardinale -. Maria entra nella vita semplice e normale di tre pastorelli”. Guardando alla “dimensione di famiglia” che si è venuta a creare, il vicario del Papa per la diocesi di Roma ha ribadito che “siamo partiti dalle nostre case, dal nostro quotidiano per portare al Signore, attraverso Maria, le nostre intenzioni, le nostre fatiche, le nostre attese, le nostre preoccupazioni”. “Siamo venuti in una delle tante case di Maria nel mondo – ha osservato -, ma vediamo che è Gesù a entrare nella nostra casa, nella nostra vita, per offrirci una Luce rinnovata e per invitarci a mettere ordine nel nostro cuore, ridando le giuste priorità”.
Quindi, l’invito ai pellegrini in questi giorni a “mettersi in ascolto” per “imparare a vivere”. Citando Giovanni Paolo II, poi il card. De Donatis ha sottolinato come “anche Maria a Fatima ci richiama a ridare la giusta priorità alle cose di Dio”. “Ammettiamolo: siamo troppo preoccupati delle cose che passano e anche questa pandemia ha rivelato l’innata paura in ciascuno di noi di perdere tutto ciò che appartiene alla terra”. Quindi, la considerazione del cardinale: “Come cambierebbero le nostre abitudini se ci sentissimo fin d’ora cittadini del Cielo! Essere a Fatima significa desiderare la casa del Cielo, non solo come compimento al di là della morte, ma come condizione stabile di chi vive quaggiù ora, occupandosi delle cose di lassù”. Infine, l’invito a “riprendere il gusto di aprire la Bibbia ogni mattina, partendo magari dal Vangelo del giorno; trovare qualche minuto per leggere la Parola e ascoltare Dio che ci comunica qualcosa”.

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