Ponte Genova: Marastoni (Confcooperative), “riannodati i fili della città, riparte l’economia”

“Un balzo in avanti, un’occasione per riannodare i fili della nostra città e un riavvio di economia che per noi è importante sia sopra sia sotto il ponte”. Così Stefano Marastoni, presidente di Confcooperative Genova, commenta al Sir l’inaugurazione del nuovo ponte “San Giorgio”, celebrata ieri, che sostituirà il Morandi, crollato il 14 agosto 2018. “La prima emozione è stata quella di commozione per le vittime. Poi, dall’altra parte, c’è un significato che ha una validità economica perché riunisce due punti della stessa città – aggiunge -. E ciò non solo per chi opera economicamente all’interno della nostra cintura genovese o regionale. Ma è un punto di passaggio per i traffici del Nord Italia”. Il presidente Marastoni sottolinea anche “l’orgoglio del fatto che in due anni c’è stato, con la volontà di tutti, un risultato eccezionale rispetto alle nostre abitudini o alle nostre esperienze passate”. “In un tempo relativamente breve si è raggiunto questo risultato, questa ricongiunzione di due punti nodali della città”.
Nelle sue parole la consapevolezza che “il ponte non è solo quello che c’è sopra, ma anche quello che c’è sotto”. Quindi, il riferimento alla “ripresa di una normalità per le attività commerciali che si trovano lì a operare”.
Volgendo lo sguardo a chi vive sotto il ponte, quindi “a coloro che sono stati evacuati, a coloro che hanno avuto la casa distrutta, a coloro che hanno avuto le attività bloccate”, Marastoni afferma che “lì non ci sono solamente delle aziende, ma anche dei bambini, come quelli trasportati dalle nostre cooperative sociali”. “Tutta una parte di persone parzialmente dimenticata che ha avuto poca voce. La ripresa di una normalità unisce i fili”.

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