Diocesi: mons. Cetoloni (Grosseto), “locali destinati al culto o alla pastorale non siano dati in uso per attività politiche”

“Da parte mia esprimo stima e rispetto per chi si dedica all’impegno politico e amministrativo: è un modo di esercitare la carità e di servire il bene comune! Ricordo altresì che sempre, e in particolare in clima elettorale, i locali destinati al culto (chiese e cappelle) o alle attività pastorali non possono essere richiesti né dati in uso per attività politiche”. Lo scrive il vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, in una nota alla stampa alla luce di una serie di fatti che si sono veificate nella diocesi: prima la vicenda di una icona mariana, poi l’offesa a una lapide di memoria, più recente una iniziativa sociopolitica svolta “inopportunamente” in una chiesa, in tempi di campagna elettorale. Riflettendo sulle dinamiche della comunicazione, il vescovo evidenzia che “oggi è un ‘peccato’ darsi tempo per essere liberi (anche da se stessi), per non essere viscerali, per domandarsi il perché, per non urlare o litigare come se tutto nella vita si dovesse gestire a mo’ dei talkshow televisivi (orrendi)”. “Tempo non c’è, o non ti viene concesso – aggiunge il presule -. Oggi si vuole esser veloci almeno come internet, l’esigenza informativa non vuol bucare la notizia. Io non intendo e non riesco a stare a questo gioco! Di qualsiasi evento mi chiedo perché è accaduto, quale ‘anima’ ha dietro. Mi impongo di dare il beneficio di inventario di buona intenzione a ognuno dei protagonisti”.
La consapevolezza di mons. Cetoloni è che “basta un attimo per distruggere, offendere, lacerare rapporti, ferire persone, anche con la volontà iniziale di difendere un valore, rimediare a un’offesa”. “Ma ogni persona è più importante di ogni cosa, di ogni idea, di ogni possibile oggettivo errore”.

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