Coronavirus Covid-19: Leoni (Omceo Venezia), “da personale Civile coraggio e abnegazione, ma operatori sanitari vanno messi in sicurezza”

“Tutti gli operatori si sono comportati in maniera assolutamente adeguata con grande senso di responsabilità, coraggio e abnegazione pur sapendo di rischiare in proprio e di mettere potenzialmente a rischio anche la salute delle loro famiglie, soprattutto il personale in prima linea del pronto soccorso”. Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici (Omceo) di Venezia e vicepresidente della Fnomceo, racconta in un’intervista al Sir la giornata di ieri, quando era di turno come chirurgo all’Ospedale Civile dove sono stati registrati i primi due casi di contagio da coronavirus Covid-19 nella città lagunare (questa mattina se ne è aggiunto un terzo, una signora residente nel centro storico): due uomini molto anziani ricoverati da giorni nel nosocomio, da ieri in rianimazione. Per curare senza rischi, osserva, “dobbiamo proteggere e mettere in sicurezza tutti gli operatori perché se cominciano ad ammalarsi medici e infermieri, non potranno più aiutare e assistere i cittadini”. Importanti, dunque, “le indicazioni date nei giorni scorsi dal segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti”. “Non facciamoci prendere dal anico”, l’esortazione del presidente dei medici veneziani di fronte all’assalto in corso da ieri mattina alle farmacie cittadine per acquistare amuchina e mascherine; queste ultime ormai introvabili. Qualche giorno fa aveva invitato ad evitare” inutili e ingiustificate diffidenze” nei confronti dei cittadini cinesi; oggi ribadisce che i provvedimenti messi in campo dalla Regione sono “ottimi” e avverte che l’uso delle mascherine da parte di persone sane a scopo di prevenzione, “secondo l’Oms è una pratica non sostenuta da prove di efficacia”. La pratica più raccomandabile “per evitare una possibile contaminazione è il frequente e corretto lavaggio delle mani, come viene sistematicamente ripetuto in queste ore”. E, assicura, “la quarantena”, di cui la Repubblica Serenissima è stata maestra:“Se siamo sopravvissuti a diverse pestilenze senza antibiotici e respiratori automatici nonostante gravi perdite in termini di vite, lo dobbiamo alle misure messe in atto dai nostri antenati in termini di isolamento”.

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