Coronavirus Covid-19: Corea del Sud, diocesi cattolica di Daegu sospende le messe fino al 5 marzo. È qui il focolaio dei contagi

Sospensione delle messe cattoliche nella diocesi di Daegu, in Corea del Sud. A deciderlo è stato l’arcivescovo Thaddeus Cho Hwan-kil  in una direttiva urgente del 19 febbraio che ha vietato tutte le riunioni in chiesa, comprese le messe, per tre settimane fino al 5 marzo. La direttiva si applica a tutte le parrocchie e case religiose sotto la sua giurisdizione. La decisione è stata presa dopo l’aggravarsi del bilancio dell’epidemia nel Paese e in particolare nell’area di Daegu. La maggior parte dei nuovi casi sono infatti legati alla setta pseudocristiana Chiesa del Gesù Shincheonji nella città di Daegu, nel Sudest del Paese. Le autorità stanno testando in maniera sistematica migliaia di fedeli, l’obiettivo è individuare e isolare i contagi in modo da contenere il virus in quell’area.
Continua ad aggravarsi il bilancio dell’epidemia nel Paese, che ieri ha alzato il livello di allarme a rosso, il massimo previsto. Lunedì mattina le autorità sanitarie hanno annunciato di aver rilevato 161 nuovi casi, che portano il totale a 763, il primo focolaio per dimensione al di fuori della Cina (prima di quello italiano). Annunciato anche un ulteriore decesso, il settimo. Altre diocesi del Paese stanno prendendo decisioni simili alla diocesi di Daegu e cioè di sospendere le messe, in linea ovviamente con le direttive del governo.  I prossimi giorni saranno infatti uno “spartiacque” decisivo, ha spiegato il presidente sudcoreano Moon Jae-in.

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