Colombia: dalle fosse comuni del “Cortile dell’oblio” al “Cortile della memoria, a Palmira esempio di giustizia riparativa, grazie anche alla Chiesa

(Foto Cec)

Il cimitero centrale di Palmira, nel sudovest della Colombia, è teatro di una profonda ed emblematica trasformazione. Quello che per anni fu tristemente noto come il “Patio del olvido” (Cortile dell’oblio), dove giacevano centinaia di persone non identificate, vittime del lungo conflitto colombiano sepolte in fosse comuni, sta ora fiorendo come il primo scenario di giustizia riparativa, voluto dalla Giurisdizione speciale per la pace (Jep) per la ricerca, l’identificazione e la restituzione dignitosa dei desaparecidos del conflitto armato. Un murale situato all’ingresso del camposanto con la frase “Ci uniamo per trovarli” dà il benvenuto a questo processo che mira a sanare ferite profonde. Al centro di questo sforzo si trova la costruzione di 600 nuovi ossari: uomini e donne, inclusi gli stessi ex combattenti e coloro che si sono presentati davanti alla giustizia, hanno lavorato sotto il sole e la pioggia per dare forma a queste strutture destinate a ospitare, in modo dignitoso e organizzato, i resti delle persone che verranno identificate.
In tutto questo, il ruolo della diocesi di Palmira è stato cruciale e profetico. La Chiesa, attraverso la sua Pastorale sociale, ha accompagnato a lungo questo processo di ricomposizione, trasformando un luogo di morte e abbandono in un simbolo di vita e speranza. Padre Arturo Arrieta Aguas, direttore della Pastorale sociale, ha sottolineato l’importanza di tale opera e del riconoscimento ufficiale, affermando che, per la comunità e la diocesi, questa notizia “è motivo di speranza”. È fondamentale, ha aggiunto, “cercare di dare un nuovo significato a questo spazio… Ma soprattutto dire che come Chiesa, come società, non possiamo dimenticare”. Mons. Rodrigo Gallego Trujillo, vescovo di Palmira, ha evidenziato come il vincolo della diocesi nasca dalla sua vocazione evangelizzatrice: essere “presenza profetica di Gesù Cristo”.

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