Chiesa pisana in festa: oggi, venerdì 26 settembre, alle ore 18, in cattedrale l’arcivescovo Saverio Cannistrà presiederà una solenne concelebrazione eucaristica, facendo memoria dell’anniversario della dedicazione del duomo di Pisa e conferendo il ministero dell’accolitato ai seminaristi Alessandro Baroni, Giacomo Liberto e Michele Lazzerini .
Era il 1063, quando la flotta di Pisa, al comando del conte Giovanni Orlandi, conquistò Palermo, dove mise le mani su di un ricco bottino. “Con le spoglie tolte ai nemici dei cristiani – ricostruisce il canonico Sainati nel suo Diario Sacro – i pisani vollero edificare una bellissima basilica, in onore di Maria Santissima Assunta in Cielo, patrona clementissima della loro Repubblica”. La prima pietra fu gettata il 25 marzo del 1063. Gli operai seguirono il disegno del famoso architetto Buscheto, ma era ancora incompiuta quando nel 1119 (stile pisano), dunque nel 1118 (secondo lo stile comune), fu chiamato a consacrarla papa Gelasio II, alla presenza di molti cardinali e vescovi. Vi intervennero anche i canonici, i priori e gli abati di Pisa e Lucca, i quali – è ancora Sainati che scrive – “fecero le vigilie alle sacre reliquie che dovevano riporsi nell’altare maggiore. In tale occasione il Papa elargì molte indulgenze e confermò alla pisana sede la prerogativa di metropolitana, a lei già concessa nel 1092 da Urbano II”.
In celebrazioni solenni come questa, un tempo (e fino a un passato non molto lontano) si usava cingere la cattedrale con una preziosa stoffa di seta rossa, ornata di angeli d’argento. Un rito – sostiene Sainati – che alludeva all’inno Sponsaeque ritu cingeris mille Angelorum milibus.