Politica e società: un gruppo di sindaci e amministratori locali lancia il “Manifesto per un’Offensiva di Pace”

(Foto ufficio stampa Next)

In un contesto globale sempre più segnato da conflitti armati, minacce alla sicurezza e sfiducia nei percorsi diplomatici, un gruppo di sindaci, sindache e amministratori locali italiani lancia il “Manifesto per un’Offensiva di Pace”. Un appello collettivo e concreto per rilanciare, a partire dai territori, un nuovo protagonismo istituzionale e civico a favore della pace, della giustizia e della sicurezza internazionale.
“La pace non è solo un ideale, ma una strategia lungimirante. Serve oggi più che mai un’azione attiva, concreta e creativa per costruire legami di cooperazione, dentro e fuori i confini nazionali”, si legge nel Manifesto.
Il documento, sostenuto da amministratori pubblici e attivisti, invita i Comuni italiani ad andare oltre la logica della semplice assistenza umanitaria e a mobilitarsi per costruire soluzioni strutturali di cooperazione tra popoli, comunità locali e governi. In questo scenario apparentemente sterile e privo di una vera visione strategica per una pace attiva, la sfida è “fare massa” attorno ai tanti amministratori ed attivisti e attiviste che non si arrendono, come i padri fondatori dell’Unione europea – Schuman, Monnet, De Gasperi, Adenauer – che seppero trasformare l’Europa da teatro di guerra in spazio condiviso di sviluppo economico e sociale. Oggi, nello scenario de “la terza guerra mondiale a pezzi”, urge rilanciare un progetto simile, in chiave contemporanea.
Il Manifesto propone un modello d’azione ispirato alla visione di Alexander Langer, che trent’anni fa immaginò i Corpi civili di pace: gruppi organizzati, non armati, capaci di agire nei territori in conflitto con strumenti di mediazione culturale, solidarietà concreta e costruzione di fiducia.
Le proposte operative includono: la creazione di Assessorati alla Pace nei Comuni; il sostegno alle Scuole di Pace e all’educazione alla risoluzione nonviolenta dei conflitti; la promozione di gemellaggi tra comuni italiani, palestinesi e ucraini, per attivare scambi culturali, economici e umanitari; la costruzione di una Conferenza europea delle cittadine e dei cittadini per la pace e la sicurezza, proseguendo il lavoro avviato da David Sassoli.
Il Manifesto si chiude con una chiamata all’azione: ogni firmatario – individuo, ente o organizzazione – si impegnerà a promuovere nel proprio territorio gesti concreti di pacificazione, come raccolte fondi, digiuni simbolici, incontri pubblici e missioni civili internazionali.
“Nessuno sulla terra è mio nemico. Sono tutti fratelli e sorelle con cui costruire qualcosa di più bello e più grande”, si legge in uno dei passaggi del Manifesto.
Tutti i Comuni italiani, gli amministratori e le amministratrici locali, così come la società civile, sono invitati a firmare il manifesto e a unirsi alle iniziative territoriali promosse. Info: www.nexteconomia.org/offensiva-di-pace-un-manifesto-per-costruire-sicurezza-e-cooperazione-dal-basso/.

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