Siria: Kallas (Ue), stop ad attacchi contro i civili. Condanna per presenze militari straniere. “Sostegno a transizione pacifica e inclusiva”

La richiesta di “un’indagine trasparente, credibile e imparziale” arriva dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas, relativamente agli attacchi perpetrati da diversi gruppi armati contro i civili, la scorsa settimana, nella Siria meridionale: gli autori rispondano delle loro azioni e siano processati, anche con il supporto dei pertinenti meccanismi internazionali. L’Ue chiede che si fermi la violenza, si garantisca la sicurezza di tutti i civili e si adottino “misure immediate per prevenire ulteriori incitamenti e discorsi settari”. Se da parte dell’Unione c’è lo sforzo di fornire aiuti umanitari essenziali, le autorità di transizione devono garantire l’accesso umanitario. L’unità, l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria siano rispettate anche dagli attori esterni, ammonisce Kallas, che condanna “qualsiasi azione e presenza militare straniera unilaterale, nonché i tentativi di minare la stabilità e le prospettive di transizione pacifica della Siria”. Dialogo, transizione inclusiva, protezione, disarmo, ristrutturazione delle forze di sicurezza nazionale le altre richieste che emergono nella dichiarazione dell’Alto rappresentante. L’Ue, conclude, “ribadisce il suo sostegno a una transizione pacifica e inclusiva, guidata e gestita dalla Siria”.

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