Papa Francesco: frère Matthew (Taizé), “gli siamo particolarmente grati per aver fatto tanto per promuovere l’unità dei cristiani”

“Alla notizia della morte di Papa Francesco, a Taizé preghiamo per lui con profonda emozione e con grande gratitudine per la sua vita”. Lo ha detto frère Matthew, priore di Taizé, appresa la notizia della morte del Pontefice mentre fratelli e giovani di molti Paesi si riunivano per la preghiera comune.
“Siamo particolarmente grati a Papa Francesco per aver fatto tanto per promuovere l’unità dei cristiani. Lo ha fatto attraverso visite significative e gesti concreti che hanno fatto crescere la comunione in modo tangibile”, prosegue il priore di Taizé.
Tra i gesti concreti che hanno segnato il suo pontificato, “ricordo in particolare l’amicizia con il Patriarca Bartolomeo e con molti leader ortodossi e protestanti, così come l’accoglienza fraterna di Papa Tawadros a Roma nel maggio 2013, il suo viaggio in Sud Sudan con l’arcivescovo anglicano di Canterbury e il moderatore della Chiesa di Scozia, e anche la sua presenza alle cerimonie di commemorazione dei 500 anni della Riforma luterana a Lund, in Svezia, dove ha espresso la sua gratitudine ‘per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma’”.
Frère Matthew ricorda anche la veglia di preghiera ecumenica “Together”: “La sua presenza in Piazza San Pietro il 30 settembre 2023 e il modo in cui ha accolto i leader cristiani di tutte le Chiese hanno mostrato un autentico desiderio di comunione fraterna nella carità”.
Fin dall’inizio del suo pontificato, “gli appelli di Papa Francesco a raggiungere i più vulnerabili, ad accogliere i migranti e i rifugiati, ad ascoltare il grido della terra e il pianto dei poveri, ci hanno parlato molto a Taizé. Ha dato valore a coloro che pensavano di non averne. E so quanto la sua enciclica Laudato Si’ abbia sfidato molte persone, così come la sua attenzione al dialogo interreligioso, che gli ha permesso di stringere amicizie al di là degli ambienti cristiani”.
Poi aggiunge: “La sua fiducia in noi, e in me come priore della Comunità di Taizé, rimane un dono di Dio per il quale offriamo una preghiera di ringraziamento in questo giorno. Qualche settimana fa avrei dovuto rivederlo per un’altra udienza, ma il suo ricovero in ospedale lo ha impedito. Il giorno seguente, ci siamo incontrati con i leader di varie confessioni cristiane a Roma per una preghiera ecumenica e siamo stati felici di ricevere la notizia della sua dimissione dall’ospedale”.

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