Papa Francesco: fr. Fusarelli (Frati minori), “ci ha lasciato vedere come va incontro a ‘Sorella Morte’ un cristiano e un pastore”

“Con animo commosso e grato, mi rivolgo a tutti voi nel momento in cui la Chiesa e il mondo intero piangono la scomparsa di Papa Francesco, il primo Pontefice nella storia ad aver scelto il nome del nostro Serafico Padre. Questa scelta, fatta la sera stessa della sua elezione, ha rivelato sin dall’inizio l’orientamento del suo pontificato: un ritorno sempre nuovo alla semplicità evangelica, alla Chiesa vicina ai poveri, al primato della misericordia e dell’incontro con ogni persona umana”. Lo scrive fr. Massimo Fusarelli, ministro generale dei Frati minori (Ofm), in una lettera per la morte di Papa Francesco.
“‘Infermità e tribolazione’ hanno visitato con forza Papa Francesco in questo ultimo periodo, lasciandoci vedere come va incontro a ‘Sorella Morte’ un cristiano e un pastore: una testimonianza quanto mai preziosa nel nostro tempo che spettacolarizza e tende a negare malattia e morte: con pazienza e in tutto lodando l’Altissimo e buon Signore. Anche per questo gli siamo grati!”, aggiunge fr. Fusarelli.
Il ministro generale dei Frati minori ricorda un altro “tratto fondamentale che ha accomunato il Pontefice e il Santo di Assisi: l’amore filiale per la Vergine Maria”. Nel suo ministero, “il Papa ha costantemente richiamato alla centralità di Maria nella storia della salvezza, non come figura accessoria, ma come protagonista attiva del piano divino. Si è recato in pellegrinaggio a tanti santuari mariani, dal primo giorno del suo pontificato quando si recò a Santa Maria Maggiore, fino alle visite a Fatima, a Loreto, ad Aparecida e tanti altri luoghi di devozione mariana nel mondo. La sua preghiera davanti all’icona di Maria ‘Salus Populi Romani’ prima e dopo ogni viaggio apostolico richiama il gesto di Francesco che, prima di morire, volle essere portato a Santa Maria degli Angeli. In entrambi vibra quell’affidamento totale alla Madre che ha caratterizzato i nostri Santi più autentici. Papa Francesco ha spesso sottolineato come in Maria si ritrovi la sintesi di ciò che siamo chiamati ad essere come Chiesa: accogliente, generativa, contemplativa, missionaria”. Per fr. Fusarelli, “la sua esortazione ‘Chiesa in uscita’ risuona come un’eco del ‘Magnificat’, dove Maria, dopo aver accolto il Verbo, ‘si alzò e andò in fretta’ per portare Gesù ad Elisabetta. Questo dinamismo missionario di Maria è lo stesso che Francesco d’Assisi ha incarnato nella sua vita itinerante e che il Papa ha proposto come modello per la Chiesa del nostro tempo. La mariologia di Papa Francesco, come quella del Poverello, non è mai disincarnata o sentimentale, ma profondamente cristocentrica ed ecclesiale. Maria è la ‘prima discepola’, colei che custodisce la Parola e cammina nella fede; è la ‘Madre della Chiesa’ che genera continuamente nuovi figli nel dolore ai piedi della Croce; è la ‘Stella dell’evangelizzazione’ che guida i nostri passi nell’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra”.

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