“La sinodalità è stata l’eredità più vera che Papa Francesco ci lascia”. In un’intervista al Sir, mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, ripercorre il valore della sinodalità nel pontificato del Papa. “Già nel 2015, al Convegno di Firenze, aveva indicato l’orizzonte: pastori e popolo insieme per leggere i segni dei tempi. Dopo la pandemia ci chiese di attivare un vero processo sinodale”. Il 25 maggio 2023, ricorda, “incontrò tutti i referenti diocesani del Cammino sinodale italiano insieme ai vescovi: fu un gesto inedito, profondo, che ci ha segnato”. Per Francesco, spiega il presule, “la sinodalità era la forma della Chiesa, la sua riforma più concreta. Una Chiesa che ascolta e cammina con tutti”. Anche nelle Assemblee generali della Cei, prosegue, “era presente, amava trattenersi a lungo con i vescovi in uno stile fraterno e informale”. “Più che direttive, ci ha lasciato un metodo – conclude –: dialogo, prossimità, ascolto. E ci ha invitato a fare nostre queste vie nei processi pastorali delle nostre comunità”.