“È trascorso più di un mese senza che un solo aiuto sia arrivato a Gaza. Niente cibo. Niente carburante. Niente medicine. Niente rifornimenti commerciali. In quanto potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani, ma niente di tutto ciò sta accadendo, nessuna fornitura umanitaria può entrare nella Striscia”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in una nota stampa in cui denuncia la drammatica situazione nella Striscia di Gaza, definendola “un campo di morte”. Guterres ha ribadito che “le agenzie delle Nazioni Unite e i nostri partner sono pronti e determinati a consegnare gli aiuti ma le autorità israeliane hanno recentemente proposto meccanismi di autorizzazione che rischiano di limitare in modo spietato gli aiuti fino all’ultima caloria e all’ultimo granello di farina”. Da qui il monito: “Non parteciperemo ad alcun accordo che non rispetti pienamente i principi umanitari, ossia umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità”. Guterres ha poi sottolineato che “deve essere garantito un accesso umanitario senza ostacoli e al personale umanitario deve essere fornita la protezione che gli è accordata dal diritto internazionale”. Il segretario generale dell’Onu ha poi insistito sull’entrata in vigore di “un cessate il fuoco permanente”, sul “rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, e il pieno accesso umanitario”. “Il mondo potrebbe essere a corto di parole per descrivere la situazione a Gaza. La strada attuale è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia. E il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un’altra Gaza peggiora ulteriormente la situazione”.