Sanità: Cocconcelli (Sacru), “rimettere al centro la dignità della persona e contribuire, concretamente, al bene comune”

(Foto Università Cattolica)

L’importanza di rafforzare la ricerca sul significato etico della vulnerabilità per le agenzie sanitarie e di assistenza agli anziani: è stata sottolineata da Virginia Bourke, pro-chancellor dell’Australian Catholic University e presidente del Board di Mercy Health Australia, durante il  seminario di ricerca organizzato da Sacru, il 7 aprile a Roma,in concomitanza con il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità. In un contesto normativo frammentato e in continua evoluzione, gli operatori sanitari si trovano ad affrontare sfide particolarmente complesse nel sostenere le persone nelle fasi più delicate della loro vita. In tal senso, Bourke ha sottolineato come questa iniziativa di Sacru sia riuscita a proporre un orientamento e un linguaggio comune, contribuendo alla costruzione di un quadro etico coeso che può offrire un valore aggiunto concreto al settore sanitario.
Alla riflessione ha partecipato anche Simona Beretta, professoressa ordinaria di Politica economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del Working Group sulla vulnerabilità: “Partendo da approcci diversi, i dottorandi hanno condiviso ricerche che interpretano la vulnerabilità non solo come fragilità, ma come responsabilità verso l’altro. Un principio di buona convivenza, che attraversa i rapporti interpersonali fino alle forme organizzate della vita civile e politica, come ci ricordano l’immagine del Samaritano che si fa vulnerabile nell’incontro con il ferito lungo la strada e l’enciclica Fratelli Tutti. Si è riflettuto sulla necessità di costruire spazi di fiducia, anche istituzionali, in cui la vulnerabilità diventi occasione di reciprocità e crescita, contribuendo allo sviluppo umano integrale”.
La sessione si è chiusa con l’intervento di James Keenan, teologo e vice rettore del Boston College per il Global Engagement: “La vulnerabilità è un concetto solido nell’etica della cura sanitaria. Non solo individua coloro che si trovano in una condizione di precarietà, ma anche coloro che rispondono a questa condizione; infermieri, medici e altri professionisti sono vulnerabili (nel senso di ‘ricettivi’) nei confronti di chi è nel bisogno. Tuttavia, chi è ricettivo non può essere veramente vulnerabile verso l’altro, se non si permette prima di essere vulnerabile nei confronti della persona che accompagna. La vulnerabilità rappresenta quindi un’apertura fondamentale, che ha un’importanza notevole nel nostro tempo”.
Questo panel ha anche riaffermato il valore della collaborazione accademica internazionale, come ha sottolineato Pier Sandro Cocconcelli, segretario generale di Sacru e preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: “In un contesto globale segnato da profonde disuguaglianze e da una crescente sfiducia nella scienza, il panel di oggi dimostra come la ricerca accademica possa rimettere al centro la dignità della persona e contribuire, concretamente, al bene comune. Un’iniziativa che assume ancora più valore all’indomani del Giubileo degli ammalati e del mondo della Sanità. Sacru intende continuare a promuovere spazi di dialogo e collaborazione, affinché la prossima generazione di scienziati possa affrontare le grandi sfide etiche e sociali del nostro tempo con rigore, passione e responsabilità”.

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