Situazione incandescente in Nepal dove i giovani sono scesi in piazza contro il governo. “Le misure repressive messe in atto hanno aumentato la frustrazione e alimentato la tensione”, riferisce p. Silas Bogati, amministratore apostolico del Vicariato del Nepal, in una testimonianza affidata all’Agenzia Fides. Le proteste erano iniziate online la scorsa settimana, dopo il bando posto dal governo alle maggiori piattaforme di social media utilizzate in Nepal (come Facebook, X e YouTube), bloccate la scorsa settimana per non aver rispettato il nuovo requisito di sottoporsi alla supervisione governativa. Bogati si è trovato nel bel mezzo della protesta a Kathmandu, al rientro da un viaggio pastorale. Ieri sono morte 19 persone e più di 300 sono rimaste ferite, dopo la reazione della polizia alle manifestazioni. Il governo ha imposto il coprifuoco ma, quando la mobilitazione non si è fermata, la polizia ha usato misure repressive ed è esplosa la violenza.
“La questione del bando sui social media, che ha dato inizio alle proteste – nota p. Bogati – è stata come una scintilla: tra i giovani covava insoddisfazione profonda per l’andamento della società e per il loro futuro. Non vedono prospettive di occupazione e di sviluppo, non vedono opportunità. Vedono le élite al potere curare solo i propri interessi. Ora intendono dare una svolta e chiedono un cambio di governo”, racconta l’Amministratore apostolico. “Come piccola comunità cattolica – conclude nella nota Bogati – siamo una goccia nel mare in Nepal, 8mila fedeli, ma siamo parte del paese e condividiamo l’anelito verso la giustizia e il buon governo. Lo facciamo soprattutto presentando ai ragazzi e ai giovani, nella nostra opera di istruzione e nel settore educativo, i principi e i valori della dottrina sociale della Chiesa, come giustizia, pace, sicurezza, trasparenza, solidarietà, bene comune”.
Intanto il governo nepalese ha revocato il bando sui social media ma, mentre la protesta continua, si è dimesso il ministro degli Interni Ramesh Lekhak, seguito oggi dal ministro dell’Agricoltura, Ramnath Adhikari.