Una delle navi dirette verso Gaza per tentare di rompere il blocco navale israeliano sarebbe stata colpita da un drone durante la notte, mentre si trovava nelle acque tunisine, al largo del porto di Sidi Bou Said, a Tunisi. La notizia arriva dagli attivisti della Global Sumud Flotilla, il gruppo che organizza la spedizione. A bordo dell’imbarcazione si trovava anche la leadership della Flottilla, tra cui la nota attivista Greta Thunberg. Gli attivisti hanno diffuso diversi video che documentano l’accaduto da due angolazioni diverse. In una ripresa effettuata da un’altra barca della Flotilla, si vede un oggetto volante luminoso che colpisce la nave principale, chiamata “Family Boat”. Un secondo video, proveniente dalle telecamere di sorveglianza a bordo dell’imbarcazione colpita, mostra l’equipaggio in stato di panico: si vedono persone che guardano in alto, gridano e si allontanano rapidamente dal punto d’impatto. Fortunatamente, nessuno dei sei attivisti a bordo ha riportato ferite, anche se la nave – lunga 35 metri e battente bandiera portoghese – ha subito danni, come confermato in un comunicato diffuso in mattinata: “I principali danni causati dalle fiamme si registrano sul ponte principale e nella stiva sottocoperta”. Secondo quanto riferito dalla Global Sumud Flotilla, l’attacco sarebbe stato compiuto da un drone. Sul luogo è giunta anche Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, che si trovava già in Tunisia: “Mi trovo qui perché abito a pochi minuti di distanza – ha dichiarato –. Le persone sono sconvolte da quanto accaduto. Le prime informazioni parlano di un attacco con drone alla nave principale della Flottilla. Naturalmente sarà necessario verificare questi elementi”. Intervistata da Reuters, Albanese ha aggiunto: “Non sappiamo ancora chi sia il responsabile dell’attacco, ma non sarebbe sorprendente se fosse Israele, considerando i precedenti. Se questa ipotesi fosse confermata, si tratterebbe anche di una violazione della sovranità tunisina”. Le autorità tunisine, tuttavia, hanno smentito fin dall’inizio la versione dell’attacco. La Guardia Nazionale ha ipotizzato che le fiamme siano state causate da una sigaretta o dall’incendio accidentale di alcuni giubbotti di salvataggio. Teorie che però non trovano riscontro nei video, in cui è chiaramente visibile un oggetto in volo che si abbatte sulla nave. Il ministro dell’Interno tunisino ha definito le dichiarazioni degli attivisti come “prive di fondamento”.