Diocesi: mons. Bellandi (Salerno), “celebrare il patrono occasione per ritornare alle origini della nostra identità ecclesiale e cittadina”

“Celebrare il nostro patrono San Matteo rappresenta una grande occasione per ritornare alle origini autentiche della nostra identità ecclesiale e cittadina. Quest’anno, poi, la solennità si interseca con l’Anno giubilare che stiamo vivendo e rappresenta così un ulteriore stimolo per essere ‘Pellegrini di speranza’, in un momento storico, come quello attuale, gravato da conflitti e orizzonti futuri preoccupanti. Ma, come diceva Papa Francesco, nessuno possa rubarci la speranza!”. Lo ha detto, mons. Andrea Bellandi, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, stamattina, in occasione della presentazione – presso il Salone degli Stemmi del Palazzo arcivescovile di Salerno – dei solenni festeggiamenti in onore di San Matteo, apostolo ed evangelista, santo patrono e protettore di Salerno.
Il primo appuntamento domenica 14 settembre, quando sarà collocata la venerata statua d’argento del santo patrono Matteo – risalente al 1691 e opera dell’argentiere napoletano Nicola de Aula – nella “Cappella della Pentecoste”. L’obiettivo è di offrire il prezioso busto del santo patrono – vera e propria opera d’arte custodita nel Museo del tesoro di San Matteo – alla venerazione dei fedeli in uno spazio esclusivo. Dopo molti decenni, il busto d’argento sarà anche collocato su un’antica base dorata che consentirà all’immagine di assumere una posizione preminente, in particolare durante il sacro corteo.

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