“L’anarchia non è il risultato delle giuste rivendicazioni della popolazione, ma delle azioni di una classe dirigente che ha perso la sua vocazione al servizio e prende decisioni senza giustizia, equità né moralità. Non contribuiamo all’insorgere dell’anarchia, facciamo tutti autocritica, compresa la leadership ecclesiale. Riconosciamo che un ampio strato della leadership nazionale vive voltando le spalle alla maggioranza e vede solo il proprio interesse”. Questa la forte denuncia dell’arcivescovo di Lima e primate del Perù, il cardinale Carlos Castillo Mattasoglio, di fronte alla presidente della Repubblica, Dino Boluarte e alle principali autorità, convenute per il Te Deum nel giorno dell’anniversario dell’indipendenza. “Il nostro popolo – ha dichiarato il porporato – percepisce che sono pochi quelli che agiscono per vocazione al servizio, come Maria, e percepisce chiaramente che uno spirito mafioso si è impadronito dei nostri cuori, lasciandosi trasportare dalla malsana tendenza mondiale dell’indifferenza egoista e tirannica, che pretende di impadronirsi del mondo, prescindendo dagli umili e dai poveri, considerandoli popolazione superflua”.
Quindi, il richiamo a Papa Leone: “Avete visto come la gente di Chiclayo lo ha acclamato con tanto affetto. Risposta al servizio instancabile verso tutti, specialmente verso i più emarginati di Chulucanas, Trujillo e Chiclayo, e verso le vittime di tanti maltrattamenti nella Chiesa stessa. Come vorremmo vedere questo affetto verso i dirigenti dei poteri dello Stato! Sappiamo che in alcuni poteri pubblici si stanno attuando delle riforme, ma in alcuni funzionari permane ancora, soprattutto, l’oblio delle loro origini”.