Pakistan: Save the children, “26 milioni di bambini fuori dalla scuola, spesa pubblica ai minimi. Servono investimenti urgenti”

In Pakistan oltre 26 milioni di bambini – più di uno su tre – non hanno accesso all’istruzione, una delle percentuali più alte al mondo. A denunciarlo è Save the children, che lancia l’allarme: la spesa pubblica per l’istruzione è crollata allo 0,8% del Pil, il livello più basso dal 2018, nonostante il governo abbia dichiarato l’istruzione “emergenza nazionale”. Dal luglio 2024 a marzo 2025, la spesa per l’istruzione è diminuita del 29%, ben al di sotto del 4-6% raccomandato dalle Nazioni Unite. Il sistema scolastico, gratuito e obbligatorio per i bambini tra i 5 e i 16 anni, non riesce a garantire l’accesso al 38% degli alunni in età scolare, con un divario di genere marcato: nel Balochistan, il 75% delle ragazze non frequenta la scuola. Le conseguenze sono drammatiche: quasi un bambino su 10 tra i 10 e i 14 anni lavora, e 19 milioni di ragazze si sposano prima dei 18 anni. Le emergenze climatiche aggravano la situazione: nel 2024 le ondate di calore hanno interrotto le lezioni per metà degli studenti, mentre le inondazioni del 2022 hanno lasciato 2,9 milioni di bambini senza scuola. Nel nord del Paese, Save the children sta ricostruendo una scuola nel Khyber Pakhtunkhwa, dove oltre due terzi delle ragazze hanno abbandonato gli studi. “Se la scuola riaprirà, il 70% delle ragazze tornerà a studiare”, afferma il dirigente scolastico Gull Bibi. “Spendere meno dell’1% del Pil per l’istruzione significa tradire l’impegno preso con i bambini del Pakistan”, dichiara Khuram Gondal, direttore nazionale di Save the children. “Investire nell’istruzione è l’unico modo per spezzare il ciclo della povertà”. L’organizzazione, attiva nel Paese dal 1979, chiede al governo e ai donatori internazionali di aumentare con urgenza i fondi per l’istruzione, soprattutto per i bambini più vulnerabili e colpiti dagli effetti della crisi climatica.

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