Povertà educativa: Aibi, a Salerno bilancio positivo per “Panthakù.com”

Una sfida importante, vinta grazie alla capacità di coinvolgere l’intera comunità educante e di fare rete in maniera efficace. È questo il bilancio, più che positivo, tracciato da Antonella Spadafora, project manager di “Panthakù.com”, iniziativa promossa a Salerno da Aibi-Amici dei Bambini Ets, selezionata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
“Quando siamo partiti, ormai due anni fa, sapevamo che non sarebbe stato facile né immediato coinvolgere famiglie, scuole e organizzazioni del territorio, invece grazie alla sinergia e all’impegno di tutti, a iniziare dai partner ufficiali di progetto, possiamo dire di esserci riusciti ottimamente – spiega Spadafora -. In particolare i genitori hanno compreso l’importanza dell’attivarsi in prima persona per essere ancora più attori principali dell’educazione dei minori, dedicando del tempo ad attività altrettanto formative quanto quelle previste dall’offerta scolastica”.
Un ruolo decisivo lo hanno avuto proprio le famiglie. In particolare, i genitori hanno compreso l’importanza di partecipare attivamente all’educazione dei figli, dedicando tempo ad attività educative extracurricolari di grande valore. Tra le iniziative più significative spicca la “Banca delle abilità”, cuore pulsante del progetto, che ha visto una crescente partecipazione di adulti – mamme, papà, nonni – disposti a condividere passioni e competenze professionali con bambini e ragazzi, attraverso laboratori che hanno ottenuto risultati straordinari.
Accanto alle famiglie, anche associazioni ed enti del territorio hanno dato un contributo concreto, collaborando all’organizzazione di eventi e alla valorizzazione degli spazi messi a disposizione da Aos-Associazione Operatori della solidarietà nel quartiere Irno-Calcedonia.
Tra le tappe fondamentali del progetto c’è anche la redazione del primo bilancio partecipativo del quartiere, che ha coinvolto adulti e minori nella definizione di attività da realizzare localmente. Un processo reso possibile grazie al lavoro congiunto dell’animatore di comunità di Aibi Ets e di un facilitatore della Fondazione Carisal, che hanno guidato cittadini, professionisti e organizzazioni nella trasformazione delle idee in realtà.
Le priorità emerse? Ambiente, sport e arte: tre ambiti che hanno ispirato laboratori, giornate formative e attività dedicate non solo ai bambini, ma anche alle loro famiglie.
“Il 4 giugno il progetto Panthakù.com è ufficialmente terminato – continua Spadafora -, ma quanto costruito resta un bene prezioso che speriamo possa non essere disperso, perché significherebbe, per il quartiere, perdere un patrimonio di esperienze ormai consolidato frutto di una vera sinergia contro la povertà educativa minorile”.
Oltre ad Ai.Bi. Amici dei Bambini, ente capofila, il progetto ha visto il coinvolgimento del Comune di Salerno, Ic Calcedonia, Fondazione Carisal, Ao-Associazione Operatori della solidarietà, Rari Nantes Nuoto Salerno, Gruppo Logos, Csi Salerno, Fondazione Copernico, Mano nella Mano, Prisma cooperativa sociale, Vela – Centro servizi sociali.

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