“Vi saluto e vi accolgo con gioia anche a nome della Chiesa che cerca di vivere e testimoniare il Vangelo in questa terra stupenda, baciata dal sole e dal mare”. Lo scrive l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Franco Moscone, in un messaggio ai turisti che “dopo un anno di lavoro” sono “arrivati sul nostro Gargano per trascorrere alcuni giorni di riposo sereno e ristoratore”. Si tratta – spiega il presule nel messaggio pubblicato sul mensile diocesano “Voci e Volti” – di un territorio che, “alla bellezza del Creato, affianca testimonianze preziose di fede cristiana, di arte e di storia, e che custodisce due originali santuari della cristianità: quello dell’Arcangelo Michele, il più antico, a Monte Sant’Angelo, e quello di San Pio da Pietrelcina, il più recente, a San Giovanni Rotondo…siamo una terra di bellezza e di pace. Siamo la terra di San Michele, l’Angelo che porta il bene e vince il male. Siamo la terra di P. Pio. Non possiamo oggi non indignarci per le terribili guerre in atto. Noi siamo unicamente per la Pace perché è solo la Pace la Via alla Giustizia, e non il percorso al rovescio, che prolunga la guerra senza mai raggiungere la giustizia”. Il presule invita “a unirvi al grande e silenzioso fiume di Pace e Giustizia per tanti fratelli che stanno vivendo da troppo tempo l’orrore della guerra con morti innocenti, fame, distruzioni. Uniamoci tutti a questo ‘fiume di Giustizia e di Pace’, urgentissimo in questo momento storico, per far convergere le nostre identità individuali, di famiglia, di comunità di fede o civile, come affluenti in un unico corso, possente, ‘immesso nella steppa desertica’ (Is 43, 19) di tanti cuori, ma che può smuovere egoismo e violenza, dominanti e apparentemente indicibili”. Per mons. Moscone “tocca a noi fare la nostra parte a favore della Pace, prendendoci cura di chi è meno fortunato e della ‘Casa comune’ in fiamme, senza aspettare, senza delegare, senza disinteressarci: questa attenzione e cura è possibile anche ora, in vacanza, occasione propizia per aumentare la responsabilità comune a favore della Giustizia e della Pace!”. L’augurio del presule ai turisti è quello di “non limitarci a chiamare guerra ciò che nel mondo oggi è funestamente in atto: i nostri fratelli che la subiscono e soprattutto i bambini di quelle terre martoriate non l’hanno voluta e non l’hanno scelta. Restiamo al loro fianco perché vittime di ingiustizia e trasformiamo i nostri cuori e i nostri stili di vita incidendo anche sulle politiche dei nostri governanti. Viviamo, perciò, da autentici ‘operatori di Pace’ invocandola per tutti nostri fratelli funestati dalle guerre e per tutta la Creazione, attraverso un cambio radicale dei nostri atteggiamenti e delle nostre azioni, dettate quasi sempre da un consumismo egoistico”.