Diocesi: Lucca, morto a 98 anni don Carlo Pieretti

È morto questa mattina, nella canonica di Vorno dove, di fatto, ha vissuto i 73 anni del suo presbiterato don Carlo Pieretti. Ne dà notizia la diocesi di Lucca informando che negli ultimi mesi le sue condizioni di salute erano “peggiorate, con diversi ricoveri”. Nella chiesa di Vorno oggi 3 aprile dalle ore 16 la salma sarà esposta e poi alle ore 21 di stasera ci sarà una veglia di preghiera in suffragio. Le esequie, invece, si terranno sabato 5 aprile alle 10.30 nella stessa chiesa e saranno presiedute dal vicario generale, mons. Michelangelo Giannotti. “Era prete da 73 anni, aveva compiuto da poco 98 anni. Si è speso fino all’ultimo nell’assiduo servizio al popolo di Dio”, dice l’arcivescovo di Lucca, mons. Paolo Giulietti, raggiunto dalla notizia mentre a Roma sta partecipando all’Assemblea sinodale della Chiesa italiana con altri delegati della diocesi toscana. Don Carlo Pieretti era nato a Loppeglia, nel Comune di Pescaglia (Lucca), il 3 febbraio 1927. Battezzato e poi cresimato nella chiesa del paese, entrò nel Seminario arcivescovile dove compì tutti gli studi fino all’ordinazione presbiterale avvenuta il 7 giugno 1952: nel clero diocesano di Lucca, era il decano per data di ordinazione (non per età). Arrivato subito a Vorno, come cappellano, il 23 marzo 1970 don Pieretti fu nominato parroco proprio di Vorno e lì è rimasto per tutta la vita, assumendo altri incarichi nelle parrocchie viciniori. Il 1° dicembre 1996 fu nominato parroco anche di Coselli poi il 3 dicembre 2006 oltre ad essere confermato parroco in solido moderatore di Vorno, viene nominato parroco in solido non moderatore di Badia di Cantignano, Coselli e Guamo. Incarichi questi che manterrà fino al 2021, quando il suo servizio torna a concentrarsi nella parrocchia di Vorno in collaborazione con il parroco, don Emanuele Andreuccetti. Sono tante – dice don Andreuccetti – le cose che “ha fatto per la gente di Vorno, che lo ricorda con tanto affetto e amore. Basti pensare ai battesimi come a tutti sacramenti. Appena stamani si è sparsa la voce, in tanti sono venuti per una preghiera. Era un uomo di fede semplice ma forte, viveva vicino alle persone, andava a trovare gli anziani o gli ammalati, anche quelli che non frequentavano la Chiesa o non credenti. Diceva: ‘Non vado come prete, ma come amico’. Ed era stato accettato. Non si è mai risparmiato ad annunciare la Parola di Dio e la vicinanza alle persone. La sua fede nel Signore e nella sua provvidenza si è manifestata sino agli ultimi momenti nei quali è stato davvero sereno. È stato un fedele servitore del Signore e della sua comunità”. L’intera Chiesa diocesana di Lucca, “profondamente addolorata, con fede e speranza porge ai familiari le più sentite condoglianze e si unisce alle preghiere e al ricordo affettuoso, di grande riconoscenza, dei tanti che hanno conosciuto don Carlo nei suoi fruttuosi anni di sacerdozio”, si legge nella nota della diocesi.

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