A tre anni dall’invasione su larga scala dell’Ucraina, Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ha finanziato 977 progetti per oltre 25,2 milioni di euro, tra cui 175 invii di offerte per la celebrazione di messe, per quasi 3,5 milioni di euro. Gli aiuti hanno sostenuto la Chiesa greco-cattolica e quella latina, in particolare 17 esarcati greco-cattolici e sette diocesi cattoliche latine. Oggi il sostegno si concentra sulla cura dei traumi, il sostentamento di sacerdoti e suore, la formazione dei seminaristi e i trasporti per la pastorale. Nel 2024 Acs ha sostenuto 1.472 sacerdoti diocesani, 1.380 suore, 60 sacerdoti e fratelli religiosi, 19 diaconi e 768 seminaristi. Inoltre, 7.200 bambini e giovani hanno partecipato ai campi pastorali “Vacanze con Dio” e sono stati acquistati 58 veicoli per l’assistenza pastorale e la distribuzione di aiuti. “La guerra causa grande dolore e un senso di impotenza”, afferma il vescovo Maksym Ryabukha, dell’Esarcato di Donetsk: “L’Ucraina è grata a tutti coloro che in questi difficili 11 anni di guerra ci hanno sostenuto, riportando la pace nei nostri cuori e la speranza nei nostri pensieri. Senza di voi non esisteremmo più”. Anche il vescovo di Odessa, mons. Stanislav Szyrokoradyuk, evidenzia che “la guerra infuria da tre anni: morte e distruzione sono realtà quotidiane. La sfida più difficile e dolorosa per la Chiesa è quella di seppellire i morti”. E conclude: “Non smetteremo mai di ringraziare tutti coloro che fanno in modo che non ci sentiamo soli”.