Diocesi: Agrigento, restaurata l’urna di San Gerlando

(Foto SIR)

Presentato oggi in cattedrale, ad Agrigento, il restauro e la riconfigurazione dell’urna di San Gerlando, danneggiata dai furti degli anni Settanta e Ottanta. L’opera, che custodisce i resti mortali del patrono di Agrigento, è stata realizzata nel 1639 su disegno del pittore Pietro Novelli e commissionata dal vescovo Francesco Traina. “Oggi l’urna è stata restaurata e riconfigurata e consegnata alla comunità ecclesiale e alla città come segno di identità”, sottolineano i promotori dell’iniziativa. L’urna, una cassa lignea scolpita e rivestita in argento cesellato, ha subito due furti: nel 1972, mentre si trovava nella chiesa di San Domenico, furono trafugati dieci dei dodici puttini e la statuetta del santo; nel 1983 furono rubati i puttini rimanenti e sei riquadri con episodi della vita di San Gerlando. Nel 2012 i Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale hanno recuperato sei puttini, seguiti da un altro ritrovamento nel 2013. Il restauro, promosso dall’Ufficio beni culturali dell’arcidiocesi e dal Museo diocesano, è stato realizzato da Antonio Mignemi (Mimarc) e dalla Fabbrica artigiana argenteria Amato Antonino, con rilievi preliminari di Domenico Olivieri e Sofia Sanfilippo, che ha curato anche il restauro delle parti lignee. L’intervento è stato finanziato dall’architetto Alfonso Comino. “Celebrare il patrono di una città significa asserire solennemente che egli, oltre che nella fede, è pure il Pater civitatis, il fondatore della città stessa”, concludono i promotori.

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