Infanzia e adolescenza: Meli (Fond. S. Giovanni Battista), dispersione scolastica “non rappresenta un fallimento personale ma collettivo”

Domani si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Una data che per la Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa, rappresenta “un’ulteriore occasione per riflettere e proporre soluzioni capaci di arginare la povertà educativa, sociale e relazionale che riguarda, appunto, i giovani. “Sono tanti – afferma il presidente Renato Meli – i sogni da proteggere, accarezzare e realizzare in tal senso. I dati ufficiali non sono incoraggianti. La Sicilia registra ancora un tasso di abbandono scolastico superiore al 15%. Una percentuale che è quasi il doppio rispetto a molte Regioni del Centro-Nord e che non può essere ignorata da chi opera nel campo educativo. Va ricordato che l’abbandono scolastico non è una scelta individuale, ma il risultato di difficoltà economiche, sociale e familiari. Dobbiamo essere consapevoli che un ragazzo che lascia la scuola troverà più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Rischierà, dunque, di restare disoccupato e, dunque, più esposto all’esclusione sociale”. È questa una evidenza che “non può lasciare indifferenti”. “La dispersione scolastica – prosegue Meli – non rappresenta un fallimento personale, ma collettivo. Riguarda tutti noi come parte della società in cui viviamo. In un territorio dinamico come il nostro dobbiamo registrare un 3,4% di abbandono nella scuola media; del 17,1% di abbandono scolastico complessivo. Sono, inoltre il 27,9% gli studenti di terza media che manifestano gravi lacune disciplinari”. Accanto all’abbandono i dati parlano anche di una dispersione implicita. Ovvero cresce la percentuale di studenti che si diplomano ma non raggiungono le competenze minime per affrontare un futuro lavorativo. Dati – dice il presidente della Fondazione – che “mostrano un sistema educativo che sostiene bene una parte degli studenti, ma non riesce ancora a garantire equità di apprendimento per tutti”. Per questo è nato il progetto “A scuola di futuro”, finanziato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Una iniziativa che “sostiene i ragazzi nel percorso scolastico, rafforza le competenze di base, crea reti territoriali educative, combatte la dispersione nelle aree più a rischio e accompagna i giovani nella scoperta della loro reale vocazione. Questo progetto punta anche alla formazione dei docenti riguardo tecniche e metodologie di didattica innovativa”.

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