Infanzia e adolescenza: “In Rete con le Salesiane”, 4 proposte concrete per contrastare la povertà educativa e il disagio giovanile

In occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’associazione “In Rete con le Salesiane”, che raggiunge ogni giorno oltre 86.000 minori e giovani con 90 centri giovanili, 180 scuole e 52 centri di formazione, riafferma “l’urgenza di mettere al centro delle politiche nazionali i diritti, i bisogni e la piena partecipazione dei minorenni. La nostra azione, ispirata dal Sistema preventivo di Don Bosco e Madre Mazzarello, si basa sulla convinzione che ogni ragazzo abbia il diritto di crescere in un ambiente sano e inclusivo”. Come rete educativa nazionale “chiediamo che vengano messi al centro dell’impegno politico a tutti i livelli i temi della povertà educativa, del benessere psico-relazionale e della partecipazione delle nuove generazioni”. In Italia, “oltre un quarto dei minorenni è a rischio povertà o esclusione sociale, con divari territoriali marcati e maggiori vulnerabilità per famiglie monogenitoriali e con cittadinanza straniera. La dispersione formativa e l’area dei Neet restano preoccupanti, mentre fenomeni come bullismo e cyberbullismo incidono sul clima educativo e sulla salute mentale dei più giovani”. “La tradizione educativa salesiana ci chiede di stare dove crescono i ragazzi: cortili, scuole, oratori, strade e spazi digitali. Oggi la sfida è riattivare reti educanti che non lascino nessuno indietro”, dichiara sr. Mara Tagliaferri, presidente dell’associazione. “Davanti a noi vediamo nuove sfide decisive: povertà materiale ed educativa che si sommano”, “sono molti gli episodi di bullismo nell’ultimo anno”, “l’Italia resta ai vertici Ue per quota di Neet 15–29: 15,2% nel 2024, con incidenze più alte tra le ragazze e nel Mezzogiorno”.

Di qui quattro proposte concrete perché ogni bambino e bambina possa vedere riconosciuto il proprio diritto a crescere in modo sano e positivo: “Patti educativi territoriali stabili (scuola–Terzo settore–parrocchie–comuni) per attivare e finanziare presìdi educativi di prossimità pomeridiani nei quartieri a maggiore deprivazione (studio assistito, sport, arte, musica, laboratori Steam e life skills)”; attivare e potenziare, dove presenti, in ogni scuola secondaria, sportelli di ascolto psicologico integrati con percorsi di educazione digitale (uso consapevole, cittadinanza online, prevenzione di bullismo/cyberbullismo, gestione dei conflitti) e un monitoraggio annuale degli indicatori di clima di classe; “orientamento fin dai primi anni di crescita e riconoscimento delle competenze”, rendendo “esigibile per i giovani un passaporto delle competenze che certifichi apprendimenti non formali e informali (volontariato, oratori, sport, service learning), collegandolo agli strumenti europei di riconoscimento (Eqf/Europass) per facilitare l’accesso a formazione post-diploma e lavoro”; “valorizzazione dei luoghi dell’educazione informale”. “In Rete con le Salesiane” opera “con scuole, formazione professionale, oratori e centri giovanili, opere sociali in tutta Italia, soprattutto nelle periferie educative, per accompagnare i ragazzi nella crescita integrale. Chiediamo a istituzioni nazionali e locali, fondazioni e imprese di scommettere sui giovani con investimenti pluriennali, valutazione d’impatto e regìa condivisa delle politiche educative”, conclude sr. Tagliaferri.

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