“Leone XIV visto da vicino”. Questo il titolo dell’incontro in programma nella serata di venerdì 21 novembre, a Cremona, per iniziativa della diocesi in sinergia con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Radio Vaticana – Vatican News e Libreria Editrice Vaticana. Dalle 21, presso il Campus Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il vescovo diocesano, mons. Antonio Napolioni, interverrà Alessandro Gisotti, vicedirettore del Dicastero per la Comunicazione, in passato direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede durante il pontificato di Francesco.
Nel corso della serata verrà approfondita la figura di Leone XIV attraverso il suo nuovo libro “La forza del Vangelo. La fede cristiana in 10 parole” (Libreria Editrice Vaticana), antologia di testi di Papa Leone che presenta 10 parole-chiave del cristianesimo per il nostro tempo e disponibile in libreria dal 20 novembre. Un testo curato da Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale di Libreria Editrice Vaticana, e che Papa Leone XIV ha voluto introdurre con un suo contributo inedito, scritto per l’occasione. Guardando alla situazione del mondo contemporaneo, afferma, il Santo Padre afferma che “l’odio e la violenza rischiano, come un piano inclinato, di tracimare finché la miseria si espande tra i popoli”. Di fronte a questo, Papa Prevost individua un rimedio possibile: “Proprio il desiderio di comunione, il riconoscerci fratelli, è antidoto a ogni estremismo”.
Nel corso della serata saranno anche proiettati due ampi stralci dei documentari León de Perù e Leo from Chicago prodotti dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e che raccontano la vicenda biografica e spirituale di Prevost nella natia Chicago e nel periodo missionario in Perù.
“Questo libro e questi documentari sono occasioni preziose per accostare meglio la figura di Papa Leone, che stiamo iniziando a conoscere sempre meglio in questi suoi primi mesi di pontificato – spiega Gisotti –. Ed è significativo che nel libro La forza del Vangelo Papa Leone parta, nel suo scritto inedito, da Cristo, dalla centralità della sua figura e della relazione con Lui, che Prevost definisce ‘la nostra stella polare’. Tutto il suo parlare e tutto il suo agire, da ragazzo a Chicago a missionario e poi vescovo in Perù e ora come pastore della Chiesa universale, si spiegano e si comprendono in questa relazione. Da qui scaturisce per il Papa un desiderio di bene e di impegno che tocca vari ambiti della vita: dalla cura del Creato alla pace, dall’accoglienza dei migranti alla ricerca della giustizia”.