Cop30: Vertice dei popoli, dare centralità a indigeni. Nel Mato Grosso del Sud attacco a una riserva provoca la morte di una persona e il ferimento di altre 4

La Dichiarazione finale del Vertice dei popoli, svoltosi a margine della Cop30, a Belém, riunendo numerose realtà della società civile, ha espresso una critica alla gestione dell’agenda climatica e ha affermato che nessuna risposta alla crisi sarà possibile senza la centralità dei popoli indigeni nella difesa dei territori. Il documento sostiene che la demarcazione dei territori è una condizione strategica per contenere l’escalation di violenza, arrestare la devastazione e garantire la continuità della vita. La consegna della Dichiarazione è avvenuta proprio mentre la violenza contro i leader indigeni si manifestava in modo tragico. Nel corso di un ennesimo attacco contro il popolo Kaiowá e Guarani, nello Stato brasiliano del Mato Grosso del Sud, circa 20 uomini armati hanno assalito una riserva indigena a Iguatemi, uccidendo con un colpo alla testa Vicente Fernandes Vilhalva, di etnia Kaiowá e Guarani, 36 anni. Altri quattro Kaiowá e Guarani, tra cui due adolescenti e una donna, sono stati feriti.
La Dichiarazione consegnata alla Cop30 sottolinea il ruolo storico dei popoli indigeni, dei quilombolas, delle comunità tradizionali e delle popolazioni periferiche nella difesa della foresta e nella protezione della Casa comune. Il testo sottolinea che l’elaborazione delle politiche climatiche deve riconoscere i saperi ancestrali, garantire la sovranità territoriale e impedire progetti che violano i diritti collettivi. Il documento chiede ai governi di adottare anche misure specifiche per “zero deforestazione, fine degli incendi criminali e politiche statali per il recupero delle aree degradate”.

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