“Per la pace bisogna combattere la logica della forza con le armi dell’amore, le uniche capaci di sconfiggere il demone e i demoni che si impadroniscono del mondo e dei cuori delle persone”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescoovo di Bologna e presidente della Cei, nella meditazione durante i Vespri nella chiesa inferiore della basilica di San Fracesco ad Assisi, al termine della terza giornata dell’Assemblea generale della Cei. Il cardinale ha citato il presidente Mattarella, e le sue parole pronunciate “con severa consapevolezza parlando al popolo tedesco”: “Quanti morti occorreranno ancora, prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati, che se ne faccia uso per l’arbitrio di voler dominare altri popoli?”. “Il cristiano è artigiano di pace – ha spiegato Zuppi – perché pacifico e pacificatore, perché non può dire pazzo a suo fratello, perché ha messo la spada nel fodero, perché vince ogni seme di inimicizia, perché discepoli di Gesù, il non violento, la nostra pace, che riconcilia tutte le cose e rappacifica con il sangue della sua croce gli esseri della terra e quelli del cielo”.