Perché si concretizzi il sogno della pace, “ieri come oggi, c’è bisogno di una conversione vera, di un cambiamento profondo di mentalità, che parta dalla convinzione che Dio ha dato a tutti, non solo ad alcuni, le ricchezze della terra”. Lo dicono i vescovi italiani, nell’appello letto durante la celebrazione dei Vespri e la preghiera per la pace presieduti dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella chiesa inferiore della basilica di san Francesco ad Assisi, a conclusione della terza giornata dell’81ª assemblea generale. Poi la citazione della Gaudium et spes, che invitava tutti gli uomini a mettere a disposizione e impiegare “utilmente i propri beni, ciascuno secondo le proprie risorse, specialmente fornendo ai singoli e ai popoli i mezzi con cui essi possano provvedere a se stessi e svilupparsi”. C’è bisogno, quindi, di “conversione”, e per questo, secondo i presuli, “tornano ancora attuali le parole di san Francesco, tante volte espresse nei suoi scritti, di fare penitenza, cioè di convertirsi realmente, di vedere uomini e cose con gli occhi di Dio, di fare nostri i suoi criteri di valore e di giudizio”. “È quanto oggi, sulla tomba del santo, chiediamo umilmente a tutti e in primo luogo a noi stessi, vescovi delle Chiese in Italia”, la preghiera corale: “Con voce accorata, in nome del principe della pace, supplichiamo quanti governano i popoli, perché – messe al bando le armi, a cominciare dalle testate atomiche – impieghino ogni loro sforzo a servizio della pace e i mezzi a loro disposizione per combattere la fame che è nel mondo. Allora, sì, il Dio della pace sarà con noi”.