(Strasburgo) Dopo aver richiamato all’intraprendenza e al coraggio l’emiciclo di Strasburgo, il primo ministro polacco Donald Tusk ha delineato le priorità in termini di sicurezza della sua presidenza del Consiglio Ue: “Viviamo in un’epoca in cui non possono esserci risparmi per la sicurezza. La Polonia stanzia già il 5% del Pil per la difesa: non sono militarista, ma nessuno vuole rivivere il dramma della guerra, ecco perché bisogna essere forti di spirito ma anche a livello difensivo”. L’invito di Tusk è a “investire oggi per non spendere tanti soldi in futuro per gli armamenti”. Secondo il premier polacco i settori strategici per la sicurezza europea sono sette: frontiere e migrazione (un tema da affrontare “senza motti nazionalisti o xenofobi”); informazione (“Contrastare l’ingerenza estera e la fabbrica di bugie russe”); agricoltura (“Il tesoro dell’Europa da difendere con coraggio”); sanità (su esempio della pandemia, bisogna “proteggere i giovani nello spazio virtuale”); e ancora la cosiddetta sicurezza totale, online e offline, a tutela dei bambini (“Il futuro della nostra Europa”).
Tusk si è poi soffermato su due punti: sicurezza economica ed energetica. “L’Europa torni a ospitare un’economia creativa”, poi rivolgendosi agli eurodeputati, che gli hanno tributato lunghi applausi, dice: “Siate coraggiosi nel promuovere una deregulation, perché da questo dipenderà la nostra competitività”. Il tema dell’energia è centrale per Tusk: “La sovranità europea è direttamente correlata alla sovranità energetica, ma per essere alla pari con gli altri Paesi come Usa e Cina è fondamentale abbassare i prezzi”, anche negli interessi dei cittadini.
“Quando parliamo di sicurezza non parliamo di un esercito. Il denaro europeo deve portare a una frontiera sicura, fatta di infrastrutture fisiche e competenze”, dice Tusk, richiamando Papa Giovanni Paolo II come fatto in precedenza da Roberta Metsola. E infine: “Non abbiate paura. Il futuro è nelle nostre mani, non in quelle di America e Cina”.