
“Rimango profondamente colpito e perplesso di fronte a una contraddizione così evidente. Donald Trump, nel suo ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America, ha adottato misure drastiche come il ripristino della pena di morte in alcuni Stati, ha condotto una dura lotta contro i migranti, parlando di loro in termini negativi e organizzando rimpatri forzati verso il Messico e l’America Centrale. E poi, lo stesso Trump va a messa a pregare”: lo afferma Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, associazione di ispirazione salesiana di Piazza Armerina, impegnata nel campo dell’accoglienza dei migranti e dell’inclusione, commentando la cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America dalla quale, dice, “emergono elementi che destano grande preoccupazione”. Nello specifico, Sella si chiede: “Come si può conciliare la partecipazione alla messa, che dovrebbe essere un momento di riflessione e vicinanza ai valori cristiani, con azioni che colpiscono così duramente i più vulnerabili, come i migranti? Oppure con la reintroduzione di una misura così estrema e disumana come la pena di morte? È una contraddizione che non può essere ignorata”. Sella richiama le parole di Papa Francesco di pochi giorni fa che ribadivano che non è possibile utilizzare il proprio potere per perseguitare i poveri e i deboli e, allo stesso tempo, professarsi credenti: “Questo atteggiamento – sottolinea Sella – non è giustificabile né accettabile alla luce del Vangelo, che ci chiama a difendere la dignità di ogni essere umano, soprattutto dei più fragili”. Inoltre, le dichiarazioni infondate di Trump sugli immigrati non fanno altro che alimentare paure ingiustificate e pregiudizi. “Dipingere gli immigrati come un pericolo per la sicurezza pubblica – denuncia il presidente di Don Bosco 2000 – è una generalizzazione dannosa e priva di fondamento, che ignora la realtà di migliaia di uomini, donne e bambini che fuggono da condizioni di estrema povertà, violenza e ingiustizia”. Come Don Bosco 2000, conclude Sella, “ribadiamo il nostro impegno a favore dei migranti, delle persone vulnerabili e di chi vive ai margini della società. La nostra missione è costruire ponti di solidarietà e inclusione, non muri di paura e divisione. Continueremo a seguirlo con determinazione”.