Il Kosovo appare preparato per le elezioni parlamentari che si terranno il 9 febbraio. Una delegazione dell’Apce (Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa) ha visitato Pristina e riferisce di una campagna elettorale “condotta in modo calmo e pacifico”, benché si registri una “crescente polarizzazione”. Sono 28 le liste in competizione che rappresentano sia comunità maggioritarie che minoritarie. Ci sono però preoccupazioni sul crescere della retorica populista e nazionalista, del discorso d’odio e di un linguaggio divisivo che potrebbe minare la coesione interetnica. La delegazione si aspetta che il processo elettorale sia conforme agli standard del Consiglio d’Europa, il che “sarebbe un segno di maturità delle istituzioni”. Una legge elettorale adottata nel 2023, ha introdotto miglioramenti tecnici e un rafforzamento del monitoraggio delle spese per la campagna elettorale. Restano però preoccupazioni nell’ambito dell’informazione e delle campagne di disinformazione. Prezioso il contributo della società civile, capace di mettere in luce questioni come i diritti delle donne, delle persone con disabilità, Lgbti e gruppi emarginati, la partecipazione dei giovani alla politica. A febbraio la delegazione tornerà a Pristina per incontrare i rappresentanti dei partiti serbi del Kosovo. Intanto la raccomandazione è di evitare azioni che potrebbero esacerbare le tensioni e di garantire la presenza di personale proveniente da comunità minoritarie nelle istituzioni di polizia, per aiutare ad alleviare le tensioni etniche nel periodo pre-elettorale.