“Un’autonomia che non sia particolarismo e una solidarietà che non sia assistenzialismo”. Dovrebbe essere questo, per la Cei, l’obiettivo della riforma sull’autonomia differenziata, su cui la Consulta ha recentemente dichiarato inammissibile il referendum. “Il nostro interesse è quello di continuare il dialogo”, ha spiegato il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani; i presuli si erano già pronunciati sul tema dell’autonomia differenziata nel maggio e nel settembre scorso, richiamando ai principi di sussidiarietà e solidarietà. “La Consulta – ha ricordato a questo proposito Baturi – aveva già indicato al Parlamento sette punti di emendamento a quel progetto. A noi interessa poter intervenire perché ad ogni uomo, in qualunque parte del Paese esso viva, vengano assicurate le condizioni di vita giuste e i diritti costituzionalmente garantiti, nella legittima autonomia e necessaria solidarietà”.