Diocesi: Potenza, riaperta la chiesa della Ss. Trinità dopo la lunga chiusura per la tragica vicenda di Elisa Claps

Questa mattina, dalle 8.30, la chiesa della SS. Trinità, sita in via Pretoria nel centro storico di Potenza, dopo la lunga chiusura dovuta al ritrovamento del corpo di Elisa Claps, che “ha addolorato la sua famiglia e tutta la comunità diocesana”, e ai recenti e necessari lavori di ristrutturazione, è stata restituita al culto della comunità dei fedeli, alla meditazione dei cittadini tutti e al patrimonio storico culturale della città. Lo comunica con una nota l’arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Inizialmente, e per un congruo tempo, il luogo sacro rimarrà aperto ogni giorno dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
In seguito alla costituzione dell’unità pastorale nel centro storico, pensata dall’arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo nell’ambito di una ristrutturazione in chiave pastorale per meglio rispondere alle conseguenza del forte calo demografico che negli ultimi anni ha interessato il centro storico, la chiesa della Ss. Trinità, come invita Papa Francesco, in sintonia con l’arcivescovo Salvatore Ligorio, diventa “un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”.
Nel dialogo intercorso tra l’arcivescovo e la Santa Sede si è convenuti, tra l’altro, che per i cattolici, al fine di meglio “custodire la memoria di Elisa”, non c’è modo più appropriato della preghiera, anche liturgica, che ha pure la capacità di esprimere profondamente la “presenza tenera e discreta” favorendo “il cammino di riconciliazione e guarigione per la comunità potentina, segnata da una ferita indelebile”, si legge nella nota. “È questo l’auspicio del Santo Padre che la Chiesa locale sente il bisogno di continuare a realizzare e che ha spinto lo stesso Papa a scrivere direttamente alla signora Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps e all’arcivescovo, mons. Salvatore Ligorio, e tutto il presbiterio dell’arcidiocesi. Animati da viva speranza affidano all’intercessione del santo patrono, san Gerardo vescovo, il cammino di riconciliazione e pacificazione degli animi che solo in Gesù Cristo può trovare il pieno e autentico compimento”.

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