Papa Francesco: al Pontificio Collegio americano del nord, “vedere la grandezza sacra del prossimo, trovare Dio in ogni essere umano”

(Foto Vatican Media/SIR)

“San Giovanni ci dice anche che i discepoli quel giorno ‘rimasero con’ Gesù. Ecco il secondo elemento essenziale: la comunione”, ha proseguito Bergoglio nel suo intervento dinanzi al Pontificio Collegio americano del nord, ricevuto in udienza in Vaticano. “Rimanendo con Gesù, i discepoli cominciarono a imparare, dalle sue parole, dai suoi gesti e persino dal suo sguardo, ciò che contava davvero per Lui e ciò che il Padre lo aveva mandato ad annunciare. In modo simile, il cammino di formazione sacerdotale richiede una costante comunione: anzitutto con Dio, ma anche con coloro che sono uniti nel corpo di Cristo, la Chiesa. Durante i vostri anni a Roma, vi invito a tenere gli occhi aperti sia sul mistero dell’unità della Chiesa, manifestata nella legittima diversità ma vissuta nell’unicità della fede, sia sulla testimonianza profetica della carità che la Chiesa, in particolare qui a Roma, esprime attraverso i suoi atti concreti di condivisione e di assistenza ai bisognosi. Spero che queste esperienze vi aiutino a sviluppare quell’amore fraterno capace di vedere la grandezza sacra del prossimo, di trovare Dio in ogni essere umano, di sopportare le molestie della vita in comune”.
Il Papa ha poi aggiunto: “infine, la missione. Dopo essere rimasto con Gesù, Andrea andò a cercare suo fratello Simone e lo portò da Lui. Qui vediamo come la testimonianza, nata dal dialogo e dalla comunione con Cristo, diventa missione: i discepoli, appena chiamati, vanno ad attirare altri con la loro testimonianza. Ogni volta che Gesù chiama uomini e donne, lo fa sempre per inviarli, in particolare dai più vulnerabili e da coloro che sono ai margini della società, che non solo siamo chiamati a servire, ma dai quali possiamo anche imparare molto. Le persone oggi hanno bisogno di noi perché ascoltiamo i loro interrogativi, le loro ansie e i loro sogni, in modo da poterle accompagnare meglio al Signore, che riaccende la speranza e rinnova la vita di tutti. Confido che, mentre svolgete le opere di misericordia spirituali e corporali attraverso i vari apostolati educativi e caritativi in cui siete già impegnati, siate sempre segni di una Chiesa che sa uscire a andare incontro (cfr. Evangelii gaudium, 20), condividendo la presenza, la compassione e l’amore di Gesù con i nostri fratelli e sorelle”.

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