Diocesi: Palermo, chiesto avvio causa di beatificazione per padre La Grua. Mons. Lorefice al Sir, “ha accompagnato nella vita spirituale moltissime persone”

“La spinta propulsiva nel chiedere l’avvio della causa di beatificazione di padre Matteo La Grua è arrivata dai padri conventuali, ma ho gioito nel proporla ai miei confratelli vescovi: la sua figura, il suo sacerdozio appartengono a Palermo e alla Sicilia e alla Chiesa tutta”. Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, si fa portavoce del sentimento nel quale è nata e con il quale è stata accolta nell’isola la decisione di chiedere l’avvio della Causa di beatificazione del frate e sacerdote siciliano, del quale ricorre domani l’undicesimo anniversario della morte, e del sì apposto dalla Conferenza episcopale siciliana nel corso della sessione invernale di lavoro. “Amatissimo dai palermitani – si legge in un comunicato – e guardato con affettuoso rispetto da tanti, siciliani e non, padre La Grua è già da tempo accompagnato dalla fama di santità. È legata a due aspetti della sua vita e della missione: da un lato la sua presenza fondamentale agli albori del Rinnovamento nello Spirito Santo, dall’altra il suo ministero di esorcista”, “anche se è stato tanto altro – sottolinea l’arcivescovo – e per tanti: è stato impegnato nella vita consacrata, nell’insegnamento e presso il Tribunale ecclesiastico, ed è stato confessore, guida spirituale di generazioni di fedeli”.
“La sua è stata presenza carismatica che ha evangelizzato e accompagnato nella vita spirituale moltissime persone – dice mons. Lorefice al Sir –, forte dalla sua grande cultura ma anche della capacità di ascoltare, comprendere, farsi vicino”. L’arcivescovo di Palermo dice del “grande senso di responsabilità sacerdotale” e “della gioia nell’annuncio di un Vangelo che libera e salva l’uomo, e lo fa integralmente”: “il Centro carismatico avviato al Fondo Margifaraci, alla Noce, a Palermo, è intitolato a Gesù Liberatore, ed ecco – aggiunge il presule – mi pare una sintesi della sua fede e della sua attenzione verso chi soffriva per liberarlo nel corpo e nello spirito”.

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