Società: vescovi Sicilia, nasce un laboratorio di studio per la pastorale familiare e la ricerca di pratiche virtuose

“Ogni famiglia ha bisogno di condividere con le altre la propria quotidianità con gioie e dolori, con ansie e risorse. Nessuna famiglia riesce a vivere da sola. Per questo, sentiamo il bisogno di attuare un affiancamento delle famiglie nella quotidianità”. Nasce da questa riflessione il “Laboratorio di studio in ‘Pastorale familiare’ e ‘Ricerca di pratiche virtuose’” proposto dall’Ufficio per la famiglia della Conferenza episcopale siciliana (Cesi), di cui è delegato mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani. “Il progetto è assai più di un’idea: è un luogo di formazione in Pastorale familiare e di individuazione di percorsi attuabili nelle diocesi e nelle parrocchie. Percorsi già esistenti – spiegano Rosmarì e Vito Di Leo, responsabili dell’Ufficio regionale Cesi per la famiglia – e percorsi non ancora pensati: una fucina aperta a operatori pastorali, individuati nelle diocesi, che, dopo una formazione comune, a distanza e in presenza, sperimentino e pensino un metodo di intervento specifico in un determinato ambito”.
Il progetto è stato presentato ufficialmente ieri sul sito della Conferenza episcopale siciliana. Ci si potrà iscrivere dal primo settembre. È aperto a operatori pastorali, in fieri oppure già impegnati, in diverso modo, nel campo della famiglia. Devono essere presentati dalle diocesi in cui operano e avere l’opportunità di sperimentare sul proprio territorio quanto pensato nel percorso. “Abbiamo voluto pensare a una formazione mirata ad alcuni ambiti della Pastorale familiare, in base alle priorità espresse dalle diocesi siciliane – spiega il direttore dell’Ufficio per la famiglia della Cesi, don Antonio Carcanella -, espresse in tre macro aree di interesse del percorso”. Una approfondisce i percorsi di spiritualità familiare nei cicli di vita, un’altra è dedicata alla “propedeutica all’amore e alla vita, per una sorta di nuovo catecumenato”, mentre l’ultima tratterà delle “situazioni imperfette”. Le lezioni saranno tenute da tutor, “esperti” in specifici ambiti, individuati dalle diocesi, in base alle risorse presenti sul territorio.

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