Bielorussia: domani summit Ue. Michel, “fermare le violenze. Il popolo ha diritto a determinare il proprio futuro”. Stop alle ingerenze russe

Charles Michel (foto SIR/European Council)

“Venerdì scorso i nostri ministri degli esteri hanno discusso degli sviluppi in Bielorussia e nel Mediterraneo orientale. Da allora, la situazione in Bielorussia ha continuato a evolversi e ho quindi deciso di convocare una videoconferenza mercoledì a mezzogiorno per affrontare la questione”: lo si legge nella lettera di invito del presidente Charles Michel ai membri del Consiglio europeo in vista della loro videoconferenza di domani, 19 agosto. “Ciò a cui abbiamo assistito in Bielorussia non è accettabile. Le elezioni del 9 agosto non sono state né libere né eque. La successiva violenza contro manifestanti pacifici è stata scioccante e deve essere condannata. I responsabili devono essere ritenuti responsabili”. Crescono in Europa – specialmente nei Paesi baltici e in Polonia – le preoccupazioni circa la situazione nel Paese dove vige il regime di Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, rieletto per la sesta volta alla presidenza. L’Ue nel frattempo sta lavorando a possibili sanzioni verso Minsk, mentre si fanno esplicite le pressioni politiche e militari della Russia di Putin a favore del dittatore Lukashenko contro le piazze in rivolta.
“Il popolo bielorusso ha il diritto di determinare il proprio futuro. Per consentire ciò, la violenza deve cessare e deve essere avviato un dialogo pacifico e inclusivo. La leadership della Bielorussia deve riflettere la volontà del popolo”, dice Michel. E aggiunge, rivolto a Mosca: “Non dovrebbero esserci interferenze esterne” in Bielorussia. “Sulla base di questi principi, discuteremo del modo migliore per rispondere all’evoluzione della situazione in Bielorussia”. Quindi un passaggio finale sulla situazione nel Mediterraneo orientale, dove la Turchia di Erdogan sta minacciando la sovranità di Grecia e Cipro: “Per quanto riguarda l’altro tema principale discusso dai nostri ministri degli esteri, la situazione nel Mediterraneo orientale, propongo di concedere tempo per una preparazione approfondita e di tornare sull’argomento durante un Consiglio europeo straordinario del 24-25 settembre 2020”.

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