Funerali adolescenti morti a Terni: don Andreani (parroco), “come adulti chiediamo perdono quando non vediamo il disagio dei nostri figli”

“Carissimi genitori Fabio e Silvia, Maria e Luigi, Flavio e Gianluca vi conoscono e amano più di tutti noi; e ora al cospetto di Dio Padre Gli stanno raccontando il vostro amore paterno e materno generativi per loro delle loro esistenze bellissime, spronandolo con insistenza di fronte a questo giogo troppo pesante di dirvi e dire a tutti noi: ‘Venite a me , voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore'”. Con queste parole don Luca Andreani, parroco di Santa Maria del Rivo e direttore del Centro diocesano vocazioni, si è rivolto ai genitori dei due adolescenti di Terni morti dopo aver assunto delle sostanze tossiche acquistate da un pusher, durante i funerali nella cattedrale di Terni.
“Cari genitori, i tanti ragionamenti e commenti spesso in cerca del o dei colpevoli – ha proseguito il sacerdote – tendono a portarci all’affermarsi in noi dei sensi di colpa. Attenti, non sono cristiani! Non sono da Dio! Non sono espressioni d’amore! Non fatevene ingabbiare, i vostri figli ne soffrirebbero!”.
Da don Andreani l’invito a riconoscersi “semplicemente e umilmente peccatori, cioè dolorosamente limitati e mancanti nell’amore, ma determinati a non mollarli ancor più adesso, ad amarli ancora e di più, meglio di prima”. “Come adulti di questa città – ha affermato il parroco -, chiediamo tutti perdono a loro e ai loro e nostri figli per le volte che non ci siamo accorti dei loro disagi, per le volte che vedendoli abbiamo tirato oltre delegando sempre ad altri quella che invece la vita e Dio ci danno come occasione per amare realmente e come ci insegna Gesù”.
E, ha avvertito don Luca, “se dovesse accaderci di ritrovarci arrabbiati con Flavio e Gianluca” per aver preso la droga, “impariamo da Gesù, a non fissarci lì sul loro errore, sulla nostra rabbia, ma a riallargare cuore e sguardo su di loro, sulla unicità e bellezza del loro mistero di figli di Dio e di figli di Fabio e Silvia e di Maria e Luigi, liberando i nostri e i loro cuori con una rinnovata scelta d’amore”.

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