Pasqua 2020: mons. Piemontese (Terni), dopo “gara di solidarietà tra la gente” si avviino “progetti di ripartenza con fiducia e speranza”

“In questa interminabile quarantena tutti abbiamo potuto ammirare la gara di solidarietà avviata tra la gente: medici, infermieri, volontari, forze dell’ordine, persone comuni. Il mondo ecclesiale vi ha partecipato con intensa carità” e” tanti altri singoli che hanno inventato piccole e grandi forme di amore e di solidarietà direttamente e a distanza. Questi sono l’espressione della Pasqua vera, promessa di speranza: a tutti rinnoviamo il nostro grazie!”. Lo ha detto il vescovo di Terni-Narni-Amelia Giuseppe Piemontese, nell’omelia della messa di Pasqua presieduta nella cattedrale di Terni, senza la presenza dei fedeli, e concelebrata don Alessandro Rossini, parroco della cattedrale, don Carlo Romani, don Stefan Sallisanimarum, padre Mario Lendini, cappellano del cimitero di Terni. “Il cambiamento d’epoca, preconizzato da Papa Francesco, si va delineando con crudezza imprevista”, ha osservato il presule, mentre “la passione della nostra società e della Chiesa, provocata dalla epidemia, viene assunta da Cristo”. “A Pasqua “Gesù vuole associarsi a noi come con-viandante nel cammino di ripresa e di guarigione”. Di qui l’augurio che “si avviino progetti di ripartenza con fiducia e speranza”. Per mons. Piemontese, Gesù “si ripropone a noi come colui che ha vinto la morte e tutto ciò che è ad essa collegato: sofferenze, malattia, egoismo, distruzione, odio, rancore, peccato, violenze, guerre e morte. Con Lui e con la sua vittoria troveremo la nostra. Che quel macigno, ribaltato dal sepolcro di Gesù, possa chiudere definitivamente il sepolcro nel quale con corale responsabilità si possa confinare il Coronavirus con tutte le sue conseguenze di sofferenza e di morte”.

 

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