Unione europea: mons. Frendo (vescovi), “Albania merita qualcosa di più. L’ingresso in Ue sarebbe opportunità storica”

“L’allargamento dell’Ue non è solo una necessità, ma un’opportunità storica unica da cogliere per il nostro interesse politico ed economico comune”. Così mons. mons. George Frendo, presidente della Conferenza episcopale albanese, commenta al Sir la riunione avuta questa mattina a Bruxelles con Olivér Virhelyi, commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento, con europarlamentari e rappresentanti della presidenza croata dell’Ue. Con l’arcivescovo, ospite della Comece, anche mons. Gjergj Meta, segretario generale dei vescovi albanesi. Al centro dell’incontro il tema dell’allargamento dell’Ue con particolare riferimento all’avvio di possibili negoziati per l’ingresso in Europa. “È giusto – afferma mons. Frendo – che l’Albania entri a far parte dell’Ue. La decisione dello scorso ottobre circa l’apertura dei negoziati è stata purtroppo negativa e ha provocato una grande delusione nel popolo. Ora è necessario lavorare molto per infondere nuova speranza soprattutto nei giovani, molti dei quali stanno decidendo di andarsene”. “Il nostro Paese – ha aggiunto il presule – ha valori molto profondi che colpiscono coloro che arrivano da noi: l’apertura, l’ospitalità, il rispetto. Ai miei interlocutori questa mattina ho ricordato il grande valore che la famiglia ha presso di noi, mentre in altri Paesi dell’Ue è sotto attacco. E poi il rispetto per le persone anziane. Per noi non sono un peso, ma una risorsa”. Altro punto discusso con il commissario Virhelyi è stato quello relativo ai rapporti con l’islam: “Alcuni – riferisce mons. Frendo – hanno timore dell’ingresso dell’Albania nell’Ue perché è un Paese a maggioranza musulmana, il 57% secondo ultimo censimento. Ma non dobbiamo commettere l’errore di identificare l’islam con il terrorismo. Lo Stato albanese è laico, non musulmano, rispetta le religioni come uguali per dignità. L’islam in Albania non può essere accostato a quello di altri Paesi musulmani; basti vedere la coesistenza pacifica che vige entro i nostri confini. Io non parlo di tolleranza ma di armonia. Si parla di libertà di pensiero, di espressione, di difesa della dignità umana, di democrazia come valori europei: tutti questi valori esistono già in Albania. Per questi motivi possiamo essere considerati un esempio per tutta la regione”. L’adesione all’Ue significherebbe, secondo il presidente dei vescovi albanesi, anche “monitorare le riforme necessarie per mantenere lo stato di diritto e promuovere la fiducia dei cittadini. L’ingresso nell’Ue, ribadisco, è per noi una opportunità storica che va colta”. Riferendosi poi alla visita di ieri in Albania del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che al Parlamento ha auspicato l’apertura dei negoziati “a marzo o, al massimo, a giugno di quest’anno”, mons. Frendo ha rimarcato: “Condivido questa speranza. Le parole di Sassoli ci donano nuova forza. L’Albania merita qualcosa di più dall’Europa. L’Ue sia più generosa”.

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