Diocesi: mons. Gristina (Catania), “rifuggire dal male e dalle tentazioni che possono insidiare la nostra vita”

“La vita cristiana è una lotta quotidiana contro il male, è un crescere nella fede, cioè nel restare sempre uniti al Signore. Tutti noi, sia pur in misura e modi diversi, sperimentiamo l’azione del male nella nostra vita. Il male semina discordia, divisione, inquietudine e, soprattutto, ci fa perdere la pace. Anche se la sua seduzione può apparire inizialmente gratificante, in realtà, l’esperienza ci insegna che essa diventa come un tarlo che svuota la nostra vita e ci logora dall’interno”. Lo evidenzia l’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, nel suo messaggio alla città per la festa di Sant’Agata. “Ecco perché – prosegue il presule – la Chiesa, nella sua sapienza, ci invita anzitutto a rifuggire dal male e dalle tentazioni che possono insidiare la nostra vita. Ma soprattutto ci esorta a ricordarci dell’importanza di affidarci a Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Ci induce anche a rivolgere lo sguardo sempre in alto, come ha fatto la nostra martire Agata e come, ancora oggi, fanno i tanti martiri del nostro tempo”.
Per l’arcivescovo, che nel messaggio ricorda l’importanza del Battesimo nella vita cristiana, “guardare in alto significa contemplare l’amore trinitario che un grande padre della Chiesa, Sant’Agostino d’Ippona, esprimeva con il cosiddetto ‘circolo dell’amore’. Dobbiamo saper guardare al Padre che è l’amante, al Figlio che è l’amato, allo Spirito che è l’amore, il flusso d’amore vitale che lega il Padre e il Figlio e che ci introduce in questo circolo vitale”. “Oh! Se riuscissimo veramente ad entrare in questo circolo di amore e di luce! Oh! Se Sant’Agata ci ottenesse dal Signore questo grande dono per noi e per la nostra comunità cittadina”, esclama mons. Gristina, concludendo: “Le relazioni umane rifiorirebbero, la libertà e la giustizia sarebbero le regole e l’orientamento della vita personale e sociale, la gioia e la pace diverrebbero il frutto della nostra esistenza. Lo ottenga per noi dal Signore la vergine nostra patrona”.

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