Cristiani perseguitati: “Porte aperte”, “8.537 casi di violenza o di abusi sessuali, almeno 630 matrimoni forzati, 9.488 chiese ed edifici connessi attaccati o chiusi”

“8.537 casi di violenza o di abusi sessuali, a cui si dovrebbero sommare i matrimoni forzati (almeno 630)”: sono dati forniti dalla World Watch List 2020 (Wwl), la lista dei primi 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo, pubblicata oggi da “Porte aperte – Open Doors”. Cifre queste che, secondo l’associazione, “rappresentano solo la punta dell’iceberg poiché questo tipo di persecuzione, usata spesso come arma per piegare la volontà, avviene spesso in ambienti domestici, per cui il sommerso è imponente”. Open Doors negli ultimi anni sta potenziando la ricerca nel campo della violenza di genere, scoperchiando un universo di abusi sempre più sconvolgente (a fine febbraio 2020 seguirà un report ad hoc).
Dai dati pubblicati oggi salta all’occhio l’impennata di chiusure, attacchi e distruzioni di chiese ed edifici connessi (scuole, ospedali, ecc.): ben 9.488 (contro 1.847 dell’anno precedente), di cui oltre 5.500 nella sola Cina, che così sale nella lista dal 27° al 23° posto, attuando tra le altre cose una sempre più stringente sorveglianza (anche tecnologica) sulle attività cristiane.
1 ogni 2,5 cristiani sperimenta un livello alto di persecuzione in Asia, perpetuando un’involuzione costante di questi anni (includendo il Medio Oriente). Appare chiaro ormai anche ai più scettici l’impoverimento in materia di diritti umani che l’India sta vivendo: stabile al 10° posto della Wwl 2020, il Paese continua un processo di induizzazione (facendo leva su un nazionalismo religioso spinto dal partito Bjp) che lascia sempre meno spazio alle altre fedi (in particolare al cristianesimo attraverso espulsioni e chiusure di ong, missioni e attività sociali finanziate dall’estero), così come un clima di impunità per chi aggredisce e viola i diritti dei cristiani (si registrano sempre più aggressioni a chiese e cristiani). Ben 9 Stati poi hanno adottato leggi anti-conversione.
Cresce, poi, la violenza anticristiana in Africa: il Burkina Faso entra nella Wwl direttamente al 28° posto, connesso alla destabilizzazione e radicalizzazione di tutta l’area del Sahel, in particolare di Nigeria (12°), Mauritania (24°), Mali (29°), Camerun (48°, altra new entry), Niger (50°) e Chad (58°). Peggiora la condizione dei cristiani in Nord Africa, con l’Algeria (che sale da 22° al 17°) a trainare e l’Egitto stabile al 16° (inquietante la realtà dei rapimenti delle ragazze cristiane copte).

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