Carlo Azeglio Ciampi: Mattarella, “uomo dell’orizzonte comune”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Carlo Azeglio Ciampi può, a buon titolo, essere definito l’uomo dell’orizzonte comune”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Livorno al convegno “Ricordare Carlo Azeglio Ciampi, uomo di governo e Capo di Stato”.
Per il Capo dello Stato, Ciampi “nella sua vita professionale, nel lungo servizio prestato, con grande integrità, alle istituzioni della Repubblica, ha sempre avuto chiaro un obiettivo: quello della coesione e della unità del nostro Paese”. Mattarella ne ha ripercorso gli incarichi e il pensiero, facendo più volte riferimento alle parole pronunciate da Ciampi sia da presidente della Repubblica sia da senatore a vita. Secondo Mattarella, quella di Ciampi era “una visione di Italia coesa e unita contro ogni scetticismo e rassegnazione” e, negli anni della “secessione”, da presidente della Repubblica “intensificò il dialogo con i territori, lanciando l’iniziativa di incontro con le 100 provincie d’Italia”: “Una maratona faticosa, impegnativa, importante, che – ha rilevato Mattarella – lo pose in ascolto e a confronto con le realtà locali, ribadendo con fermezza uno dei suoi credo, quello della unità dell’Italia”. Ciampi fu anche “un tenace sostenitore del multilateralismo in ambito internazionale e, in esso, di un ruolo per l’Europa, la cui unità gli appariva ‘come l’approdo di un lungo percorso di civiltà’”. In ambito di politica estera, i temi sui quali più si adoperò furono l’integrazione europea, il sostegno alle Nazioni Unite, il Medio Oriente. Mattarella ha anche ricordato che Ciampi “sul piano delle iniziative legislative fu presentatore, come primo firmatario, del disegno di legge sulla istituzione della ‘Giornata del dono’, divenuto poi legge n.167, promulgata il 21 luglio 2015”. “Nella relazione illustrativa, il sen. Ciampi segnalava i valori primari di libertà e solidarietà, alla base dell’esperienza del dono”, ha proseguito il Capo dello Stato, aggiungendo che “riflettere su questo tema – scriveva – ‘significa contribuire al conseguimento di un più elevato grado di coesione del Paese e all’opera, mai conclusa, di formare un’identità nazionale sempre più matura’”.
“Ancora una volta – ha concluso il presidente – si manifestava l’espressione della passione civile di un grande Italiano, al ricordo del quale la Repubblica rende omaggio”.

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